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Monumento ai Caduti di Cefalonia

Il Monumento nell'aiuola inferiore del corso MombelloLa targa dedicata allìAutore dell'operaIl Monumento dedicato ai Caduti di Cefalonia, opera dello Professor Renzo Orvieto (partigiano, scultore e pittore piemontese legato alla Città dei Fiori), è posta nel centro del'aiuola inferiore di corso Mombello, verso l’incrocio con via Nino Bixio.

Commemora l’estrema resistenza e lo sterminio della Divisione "Acqui" a Cefalonia e Corfù che, a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, non volllero arrendersi ai nazisti.
I pochi superstiti vennero fatti prigionieri e mandati nei campi di concentramento.



Fu inaugurato il 23 settembre 1979 nel corso di una solenne cerimonia, tenutasi in occasione del 36° anniversario dell'eccidio, alla quale intervennero numerosi reduci e cittadini, che assistettero al saluto del sindaco di Sanremo Osvaldo Vento e al discorso ufficiale del presidente dell'Associazione nazionale reduci e famiglie caduti Divisione "Acqui", generale Renzo Apollonio.

In una targa marmorea posta sotto la statua del monumento è incisa la scritta: «Anche sotterra sempre levati i giusti».


Il Monumento con la lapide commemorativa ai suoi piediPer l'analogia, vicino all’opera dell'Orvieto è stata posta dall’Amministrazione Comunale il 27 gennaio 2012, Giorno della Memoria per non dimenticare, una lapide in ardesia a ricordo degli I.M.I. (Internati Militari Italiani).

Fu fortemente voluta dal sig. Gerolamo Merlo, per ricordare gli I.M.I. sanremaschi ed in particolare suo fratello, Stefano Merlo, deportato da Spalato dopo l'8 settembre 1943 e deceduto di stenti a soli 24 anni il 18 gennaio 1945 nel campo di sterminio di Fullen, Germania Occidentale.

A seguito di molte difficoltà burocratiche, ma grazie al supporto dell'ANPI, dell'Istituto Storico della Resistenza ed associazioni di ex combattenti, la lastra fu finalmente approvata dall'amministrazione comunale e fatta inaugurare dal suo promotore collocandola accanto al già presente e maestoso Monumento di Caduti di Cefalonia, in quanto trattasi di vicende simili.
Durante la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del Vicesindaco Claudia Lolli, è stata dettagliatamente spiegata la vicenda degli I.M.I. da parte del Dott. Gustavo Ottolenghi e Amelia Narciso, in rappresentanza dell'ANPI.
Da allora presso questi due monumenti si svolgono le annuali celebrazioni.

Lapide commemorativa degli Internati nei LagerLa lastra è in ardesia nera, di dimensione di un metro per un metro e riporta scolpito in bianco la prefazione del libro «Se questo è un uomo» di Primo Levi, chimico e scrittore italiano di origini ebraiche, che patì il lager di Auschwitz dal 20 febbraio 1944 sino alla liberazione del campo da parte dell’Armata Rossa il 27 gennaio 1945.

« Voi che vivete sicuri/ nelle vostre tiepide case… considerate se questo è un uomo/ che lavora nel fango… che muore per un sì o per un no… meditate che questo è stato/ vi comando queste parole/ scolpitele nel vostro cuore… ripetetele ai vostri figli ».

Sotto di esso la dedica agli I.M.I. sanremaschi deportati nei campi di concentramento dopo l'8 settembre 1943.

(fonti : testimonianza della Sig.ra Francesca Viale, nipote del promotore della lapide;
Storia&Arte&Cultura;
"Sanremo Guida al patrimonio artistico e monumentale della città";
 immagini da Web ed Archivio privato)

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