4 - Sanremo ancora in mezzo alle guerre tra le Potenze Europee
Ancora una volta però, San Remo fu coinvolta in una guerra che non la riguardava direttamente perché nel 1745, essendo in corso la Guerra di Successione Austriaca, che riguardava le maggiori teste coronate d'Europa ed essendo Genova alleata con Spagna e Francia, la città fu bombardata dal mare questa volta dalla flotta Inglese al comando dell'Ammiraglio Rodney.
Quando si presentarono il 30 settembre nella rada, dopo i tentativi di mediazione dei sanremesi, alle ore 21 le 11 navi incominciarono a bombardare, proseguendo anche il giorno dopo avvicinandosi ancor più alla costa. La reazione, veramente poca, fu dovuta a qualche sparo di moschetto da parte di un piccolo gruppo di spagnoli che ebbe anche un morto.
Quando la flotta inglese lasciò lo speccchio d'acqua davanti a San Remo, in città i morti furono solo due, ma senz'altro peggio andò all'interno tra le valli Nervia e Roja.
Le truppe della coalizione Austro-Sarda, si stanziarono a Bordighera e da lì iniziarono una serie di saccheggi e violenze, pretendendo anche che San Remo contribuisse alla guerra con ingenti somme di denaro, tanto che nel 1748 dovendo versare 200.000 lire, gli abitanti che non erano in grado di pagare la loro quota venivano sottoposti al pignoramento dei beni, e financo messi in prigione se osavano protestare.
Riferisce Giuseppe Grossi: « Ci basti dire che per le nefandigie austro-sarde molti sanremesi vestiti di sacco andavano a visitare le chiese recitando il Salmo per impetrare il perdono delle colpe e le celesti misericordie! ».
Tirando le somme, quando la guerra finì con la Pace di Aquisgrana nel 1748 le truppe franco-ispaniche passarono per il Ponente quattro volte, tre volte quelle austro-sarde lasciando dietro di loro segni di distruzioni, come il Castello di Dolceacqua e il Forte San Paolo di Ventimiglia, di violenze e saccheggi tanto che la cronaca del Rossi conferma che « le campagne di Oxentina , Sieroso , piano di Taggia, li orti , vigne e campagne sino al di là di San Remo sono assassinate, e se ne sentiranno per molti anni ».
Periodi scuri stavano arrivando su San Remo a causa di Genova. Dopo la guerra di Successione Asburgica, l'Impero aveva perso molto del suo potere e sul trono imperiale c'era Maria Teresa. Nel 1746 un'insurrezione a Genova aveva costretto gli imperiali a lasciare la Città.
Inoltre la Repubblica, non certo contenta per le intromissioni nel Ponente dei Savoia, decise di inviare nel 1749 un nuovo commissario, Gio Battista Raggi, col compito di separare Coldirodi da Sanremo, con la scusa di di una ripartizione più equa della spese militari. In effetti lo scopo vero era quello di rafforzare il dominio sulla città. Nello stesso anno il Commissario cancellò ogni traccia dell'Impero, abbattendone le insegne e dichiarando finito il consolato.
Gli abitanti di Coldirodi presentarono nel 1752 una richiesta ufficiale al nuovo Commissario Giuseppe Doria per ottenere il distacco da San Remo motivandolo con presunte angherie tra le quali le troppe gabelle imposte e soprattutto la non presenza di loro nel Parlamento comunale. Naturalmente la Repubblica di Genova non aspettava altro e il 1 febbraio 1753 dichiarò « che gli uomini e comunità della Colla sieno e si intendano d'ora in appresso separati dalla Magnifica Comunità di San Remo ».
E' stata la scintilla che ha acceso le polveri.
(Fonti: dal libro “Sanremo, cuore e anima di una Città" op.cit.; immagini private e dal Web)
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