2 - 1946 Prime libere elezioni nel dopoguerra
Il 24 marzo 1946 si tennero le prime libere elezioni amministrative, in seguito alle quali venne eletto sindaco l’ingegnere Eugenio Bottini.
L’Amministrazione Bottini si occupò soprattutto di far rimuovere le macerie della recente guerra, demolendo le costruzioni pericolanti e riparando le strade danneggiate dai bombardamenti.
Si rese anche necessario liberare il bacino portuale da numerose imbarcazioni affondate, insieme ad una grossa nave carica di pietre che ostruiva l'imboccatura del porto, appositamente per impedire l'accesso eventuale di incursioni nemiche.
I primi interventi furono lo sgombero delle macerie e le riparazioni dei danni di guerra. In Piazza Colombo fu scavata l'enorme massa di detriti del Mercato dei Fiori, prima a mano, col concorso dei cittadini che organizzarono "corvees " gratuite, poi con l'ausilio di una delle meraviglie portate dall'Esercito Americano : la prima ruspa, costituita da un Carro Armato dotato di un vomere, che in un giorno faceva il lavoro di una squadra di uomini di una settimana.
Le prime opere pubbliche, che non fossero di mera ricostruzione , furono la demolizione della cortina di case che ancora chiudeva a nord la Piazza del Mercato, precludendo l'accesso veicolare alla Via Martiri della Libertà.
I lavori venivano eseguiti a mano, il cemento era quello sottratto ai tedeschi della TODT durante la costruzione del Muro Antisbarco che ancor oggi costeggia il Corso Trento e Trieste; per il ferro , a volte, si usavano i tondini dei reticolati raddrizzati, la sabbia era scavata in mare da un barcone con pompa aspirante e lavata sommariamente sul molo. I ponteggi erano fatti con vecchie tavole di legno e triestini inchiodati e legati fra loro con funi.
Oltre che a risanare il centro cittadino, si pensò anche a far si che il porto riprendesse la sua attività, oltre a liberare lo specchio d'acqua dai relitti, anche a porre rimedio ai danni a terra, sui moli e nelle costruzioni annesse.
In previsione poi, di un maggiore impegno da parte delle Autorità marittime, venne decise la costruzione di una nuova e più ampia Capitaneria di Porto, che vide la luce nel 1949 e la sua inaugurazione nel marzo del 1950. l'Amministrazione Comunale affidò all'Impresa di Angelo Salvadori i lavori, diretti dall'ingegnere Michele Savalli, per la costruzione dell'edificio, nel grande piazzale antistante l'area portuale, costò all'erario la somma di 14.131.639 lire.
A lavori terminati avrebbe dovuto inoltre essere demolita la vecchia Capitaneria di Porto, costruita nel 1880 nella quale c'era anche l'abitazione del Comandante, in quanto di intralcio al traffico tra via Nazario Sauro e la via Arenella, ma, nonostante le richieste in tal senso avanzate a suo tempo, dal sindaco Siffredi, alle Opere Portuali, alla Prefettura e al Genio Civile, la Capitaneria non fu più abbattuta ed è tuttora esistente.
Si diede mano alla riparazione degli Alberghi, fra cui il Royal che fu riattato ed ingrandito dal proprietario Ing. Mario Bertolini. Su progetto di Gio' Ponti fu intrapresa la costruzione della splendida Piscina.
Il sindaco Bottini incaricò inoltre un gruppo di ingegneri e architetti sanremesi diretti dall'ingegner Bartolomeo Corradi di redigere un piano regolatore della città, poi terminato alla fine del 1947, che prevedeva lo spostamento della ferrovia a monte ponendo un vincolo al disordine edilizio delle nuove costruzioni che stavano cominciando a sorgere lungo il litorale.