8 - 1956 Inaugurata la nuova Autostazione
L'8 marzo 1956, dopo tre anni di lavori, fu stata inaugurata, alla presenza del ministro dei Trasporti Angelini, la stazione delle autolinee di piazza Colombo, un'importante opera pubblica fortemente voluta dal sindaco Asquasciati e costata complessivamente 230 milioni.
Il 21 dello stesso mese avvenne l'annessione al Comune di Sanremo del paese di Coldirodi, allora dipendente da Ospedaletti, che divenne così una nuova frazione della città matuziana, in esecuzione del decreto emanato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Nel successivo mese di maggio 1956 si tenne una nuova tornata elettorale, che vide nuovamente l'affermazione della DC, e in particolare del sindaco Asquasciati, che ottenne ben 3.826 preferenze, seguito subito dopo dall'avvocato Nino Bobba, capolista di una lista indipendente chiamata "Campanile".
Quest'ultima aveva conseguito un notevole successo con ben nove consiglieri comunali eletti contro i sedici democristiani e i cinque comunisti. Dopo il responso delle urne appariva chiaro come gli indipendenti costituissero l'ago della bilancia per formare una solida maggioranza in Consiglio Comunale e iniziarono allora delle trattative tra la DC e il "Campanile" per trovare un accordo.
Fallito il tentativo d'accordo, i democristiani furono allora costretti a varare una Giunta di minoranza composta solamente da esponenti del loro partito, appoggiati dall'esterno dai socialdemocratici e dai missini, che avevano formato il Blocco Democratico. Il 27 giugno venne infine confermato sindaco Asquasciati, mentre gli indipendenti del "Campanile" abbandonavano l'aula consiliare in segno di protesta.
La nuova Giunta, presieduta da Asquasciati, che assunse anche l'incarico di assessore al Turismo, risultò quindi formata da Sebastiano Elena, in qualità di vice sindaco e assessore alla Floricoltura, Guido Pancotti ai Lavori pubblici, Francesco Bronda all'Igiene e Sanità, Francesco Viale al Lavoro e Frazioni, Eraldo Cugge alle Finanze, Francesco Fusaro al Contenzioso, Giorgio Baldi al Patrimonio, Igino De Mori alla Polizia Urbana.
Il 17 dicembre del 1956 un gruppo di sanremesi, riuniti presso la Biblioteca Civica di via Morardo, posero le basi per la costituzione della "Famija Sanremasca", che, nelle intenzioni dei promotori, avrebbe dovuto essere formata da due sezioni: una per gli studi storici, gli usi e i costumi, e l'altra per le manifestazioni folcloristiche. Il comitato promotore del nuovo sodalizio risultava costituito tra gli altri da Stefano Canepa, Giorgio Baldi, Arturo Bacherini, Franco Forneris, Emilio Bosso, Giuseppe Ferrari, Mario Feroldi, Antonio Moretti, Antonio Maccario, Mario Carasi e Iolanda Lazzarini.
Il 15 aprile 1957 venne redatto l'atto costitutivo del sodalizio alla presenza del notaio Giacomo Birone. Primo presidente della Famija Sanremasca sarebbe stato Giuseppe Ferrari e vice presidenti Franco Forneris ed Ersilio Bosso.