7 - 1953 Gemellaggio con la Città di Helsingør (Helsinore)
Nel febbraio 1953 l'Amministrazione Comunale decise inoltre di gemellare Sanremo con la città danese di di Helsingør (Helsinore in italiano), località nota nel mondo perché è il luogo in cui è ambientato l'Amleto di William Shakespeare. La cerimonia ufficiale del gemellaggio, che in un primo momento si preferì chiamarlo patto di fratellanza, si tenne quindi in Danimarca alla presenza delle autorità danesi, del sindaco Asquasciati e di alcuni assessori e consiglieri sanremesi a rappresentare il Comune.
Intanto continuava l'abnorme sviluppo edilizio della città, la cui marcia inarrestabile era favorita in tutti i modi dall'assessore ai lavori pubblici e all'edilizia privata ingegner Parodi, mentre l'Amministrazione Comunale preventivava la costruzione del nuovo mercato ortofrutticolo nello spazio di fronte alla galleria Francia, all'inizio di via Martiri della Libertà ad un costo complessivo di 800 milioni.
In Valle Armea veniva inaugurato il nuovo cimitero.
Di fronte al proliferare disordinato di centinaia di nuove costruzioni la Giunta Asquasciati non seppe tuttavia contrapporre un adeguato piano regolatore in grado di disciplinare questa smisurata crescita edilizia, che si realizzò senza alcuna programmazione e portò alla costruzione di decine e decine di palazzi e condomini in via Martiri della Libertà, via Pietro Agosti, nel centro del Parco Marsaglia e in quello delle Magnolie, che rappresentano il segno tangibile della speculazione edilizia verificatasi a Sanremo a partire dai primi anni Cinquanta.
E tutto ciò nonostante il ministero dei Lavori pubblici avesse imposto al Comune di Sanremo nel 1953 di redigere un nuovo piano regolatore urbano, che, reso esecutivo nel 1957 in seguito all'approvazione ministeriale, non sarebbe stato messo in pratica rimanendo di fatto soltanto allo stadio progettuale.
Il 9 novembre 1954 si tenne a Palazzo Comunale l'asta pubblica per l'aggiudicazione della gestione del Casinò, che venne vinta dall'industriale milanese Masseroni, che dopo aver rilevato la direzione della Casa da Gioco dopo la tragica scomparsa di Busseti, aveva fatto valere il suo diritto di prelazione offrendo ben il 73,01% degli incassi lordi al Comune. Masseroni iniziò allora la gestione del Casinò coadiuvato da validi collaboratori, quali il funzionario di banca Diomede Turitto, Tagliabue e Angelo Amato.
Nei primi anni Cinquanta il governo aveva inoltre varato il cosiddetto "piano azzurro", che prevedeva ingenti stanziamenti pubblici per i porti italiani, tra i quali anche quello di Sanremo.
Il sindaco Asquasciati convocò allora in Comune gli esponenti degli enti interessati alla zona portuale riferendo loro che la pratica del porto, già impostata nel 1950 e attentamente seguita dai parlamentari locali, aveva indotto il ministro della Marina Mercantile Cappa a classificare il porto sanremese tra quelli di "notevole interesse turistico". (per maggiori informazioni vedasi la Storia del Porto).