La chiesa che non c'è più

 

Un disegno di origine francese con il campanile di San Siro, la cupola del Battistero ed il retro di San Germano"Nell'Aprile del 1636 mentre i sanremesi attendevano ad ingrandire l'Oratorio di San Germano, e ne scavavano le fondamenta, vennero in luce grandiosi avanzi d'antichi edificii, con oggetti di antichità, e grande numero di monete d'argento e di rame le più delle quali portavano l'impronta degli imperatori Claudio e Flavio Vespasiano. Queste monete venivano religiosamente conservate in una borsa dal Priore dell'Oratorio, it quale come sacro deposito le trasmetteva al nuovo eletto, nell'uscire di carica. Di tai guisa poterono esse varcare due secoli incirca, dove sono passate oggidì"
(cfr. Girolamo Rossi - Storia di Sanremo - pagg. 72.73)



Parlando della chiesa di San Siro si e detto che la zona del "Piano" in epoca imperiale era molto frequentata ed abitata. Nel I secolo d. C., c'erano quindi grandiosi edifici che circa 1500 anni dopo vennero alla luce mentre si costruivano le fondamenta dei muri perimetrali dell'Oratorio di San Germano. Questa chiesa, era l'edificio più a nord del complesso architettonico che formava la piazza dominata dalla La facciata barocca dell'Oratorio.Basilica.

Purtroppo dell'antico oratorio non esistono fotografie degli interni, solo degli esterni abbiamo delle riproduzioni fotografiche che ci mostrano la bella architettura della facciata barocca opera della seconda metà del Seicento, attribuita all'architetto Pellegrino Tibaldi; facciata con profili variati, specchiature colorate, la particolare finestra serliana al centro e le guglie ornamentali ai lati, che contribuivano a rendere ancora più slanciata la struttura.

L'Oratorio visto dall'alto agli inizi del 1900La piazza con quattro chiese pareva una scenografia creata per una rappresentazione d'opera, tanto che Pietro Mascagni negli anni '30 del novecento, quando era di casa a Sanremo e nel teatro dell'Opera del Casino, voile ambientare la sua Cavalleria rusticana proprio in questa piazza.




L'oratorio seguiva il classico schema dell'edificio confraternale, ad una sola navata, con le panche lungo le pareti disposte ad accogliere i confratelli. La due Chiese negli anni '20
Nel giugno 1753 vi si riunì il Parlamento della Civitas Sancti Romuli, nel corso della rivoluzione contro Genova; durante tale riunione, convocata al suono del campanone, fu deciso di chiedere l'annessione di Sanremo al Regno di Sardegna, deliberazione che non ebbe mai seguito per via dell'immediata e risoluta reazione dei genovesi.

Il Crocifisso ligneo ora nella Cattedrale di San Siro

Degli arredi interni sono rimasti i grandi quadri con scene della vita di San Germano, tutt'ora esposti nel Battistero e l'antico "Cristo nero" ligneo della Confraternita, attualmente esposto in Basilica sulla parete laterale destra. La bella statua ottocentesca di San Germano, conservata sempre nel Battistero, e stata trasformata dal pittore e storico locale Carlo Alberto nella statua del santo patrono Romolo con l'aggiunta dello stemma civico e di una Spada lignea.

L'ex Oratorio ricostruito come Opere parrocchiali

Nonostante la lieve entità dei danni bellici, fu stabilito di demolire la chiesa per consentirne la trasformazione nelle La facciata delle Opere parrocchiali"Opere Parrocchiali S.Pio X", complesso che venne inaugurato e benedetto dal Vescovo Mons. Agostino Ruosset il 30 giugno 1957.

Una piccola nota a margine: il Parroco dell'epoca, Mons. Pasquale Oddo, raccontava con rammarico e rimpianto come si fosse trovato costretto dagli enti tutori a demolire la bella facciata perché non volevano assolutamente che rimanesse traccia dell'antico edificio.

Le entrate dell'edificioInfatti aveva proposto una soluzione che prevedeva la salvaguardia dell'antico prospetto e I'impiego dell'interno dell'Oratorio per la costruzione degli spazi necessari alla realizzazione di un teatro, sale riunioni e appartamento per un sacerdote.

Non fu possibile e cosi oggi non possiamo più godere della vista di uno scorcio quasi unico di quattro chiese affacciate su una stessa piazza.

Esistevano una serie di locali confinanti con la costruzione principale dell'Oratorio che erano in use alla Confraternita, di cui, ancora oggi si può vederne I'ingresso, in un portoncino aII'inizio di via Debenedetti.
Ingresso con un sopra porta in marmo raffigurante il Santo titolare e la data incisa 1708 con le lettere S. G. per San Germano.

(fonte testo: Ernesto Porri; fonti immagini: archivio privato)