Una villa che cambiò nome 

Situata in via Pisacane, fu edificata sulla sede di una preesistente casa signorile appartenente all’avvocato Giovanni Battista Zirio.

Venne affittata nel 1876-77 al suo aiutante di campo, marchese Dragonetti, dal duca d’Aosta Amedeo di Savoia, che era solito trascorrere le stagioni invernali, insieme alla consorte, nella Villa Dufour, l’attuale Villa Magnolie.

Acquistata in seguito dalla principessa tedesca Beatrice di Rothemburg, la villa fu trasformata nella sua forma attuale nel corso del 1902 su progetto dell’ingegnere Pietro Agosti, che la ingrandì notevolmente e la ristrutturò in base a modelli di ispirazione neorinascimentale, che riecheggiavano molto da vicino quelli già utilizzati da Pio Soli nella Villa Bel Respiro.

Alla fine della prima guerra mondiale le suore del Collegio Giovanna d’Arco acquisirono l'edificio dal governo italiano e cambiandone nello stesso tempo il nome, divenuta villa Jeanne d'Arc (Giovanna d'Arco).

Le decorazioni interne, tra cui una serie di pregevoli affreschi di gusto tipicamente liberty risalenti ai primi anni del Novecento, sono tuttora ben conservate nell’atrio, lungo lo scalone interno e nei saloni della villa, adibiti attualmente a sede di uffici, luogo di convegni ed abitazione del vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, alla quale appartiene il fabbricato.

Si segnala, infine, il grande parco circostante la villa realizzato dal celebre architetto tedesco Lodovico Winter, già noto in Riviera per aver progettato i Giardini Hanbury alla Mortola e autore nella nostra città anche del parco di Villa Zirio e di quello del Castello Devachan, poi drasticamente ridimensionato.

La villa Giovanna d'Arco fu acquistata nei primi anni '70 dal vescovo dell'epoca Mons. Angelo Raimondo Verardo, una parte della villa venne locata alla Croce Rossa sino agli inizi del 2000 e poi vennero fatti lavori importanti nella struttura moderna alle spalle dell'immobile storico.

Dopo i lavori la sede della curia diocesana venne trasferita da Ventimiglia a Sanremo. Attualmente la villa storica serve per incontri e come ufficio di rappresentanza del vescovo, ed in un piccolo appartamento vive il vescovo.

(fonte: rielaborazione da un testo di Andrea Gandolfo, aggiornamenti di Ernesto Porri; immagini: nostro archivio)