Villa storica di fama internazionale  

La villa com'era alle originiL'edificio, una delle ville storiche più rilevanti della città, ubicato in corso Cavallotti a fianco di Palazzo Bellevue, venne eretto nel 1868 su iniziativa del Villa Zirio in mezzo al verdefacoltoso avvocato sanremese Giovanni Battista Zirio, che esercitava allora la professione di banchiere a Marsiglia, senza tuttavia interrompere i rapporti con la sua terra natale, dove fu consigliere comunale e provinciale.

Zirio, che possedeva tre ville contigue con parco sul corso di Levante, risiedeva, durante i soggiorni nella città natale con la moglie Marie Grandval, in quella centrale, che era naturalmente la più grande e fastosa.
La sua progettazione era stata affidata dal legale matuziano, all'architetto Bérengier di Marsiglia, non avendo trovato in zona altri costruttori in grado di innalzare un edificio particolarmente imponente e maestoso.  
L'appalto della costruzione fu assegnato alla ditta Curti e Gibert.

Attualmente è sede dell'Assessorato al Turismo, dell'Orchestra Sinfonica municipale e di altri Enti Comunali.

La villa vista oggiL’edificio, costruito con marmo bianco e pietra d’Arles, presenta sulla facciata centrale una grande loggia, a cui si accede da due eleganti scalinate laterali, e le cui slanciate colonne sostengono un vasto terrazzo posto al livello del primo piano della villa. La facciata presenta anche un bugnato d’angolo, lesene, marca davanzali e marcapiani molto sobri, che insieme a un armonico timpano di coronamento, contribuiscono a conferire un simmetrico equilibrio alla struttura edilizia.
Un disegno della villa con l'entrata lateraleAl centro della facciata orientale è collocato l’ingresso principale, da cui si entra nel piano nobile della villa.
Dalla prima porta a sinistra di detto piano si accede a una splendida sala, arredata in stile Luigi XIV, detta un tempo “di conversazione”, dove ora si celebrano i matrimoni civili del Comune di Sanremo.

Il soffitto a volta di questa sala, sobriamente decorato con eleganti stucchi dorati, è occupato, al centro, dal magnifico affresco del pittore genovese Francesco Semino, raffigurante Benvenuto Cellini alla corte di Francesco I re di Francia, costituito da sei leggiadre figure dipinte con colori molto accesi.
Attorno a questo affresco vi sono quattro medaglie, sempre del Semino, raffiguranti le allegorie delle arti Pittura, Scultura, Architettura e Musica, in perfetta sintonia figurativa con l’affresco principale.

Una suite Reale alla fine dell' 800Adiacente a questa sala si trova il salone dei ricevimenti, realizzato in stile pompeiano, moresco e neorinascimentale, dove anticamente erano collocati due splendidi dipinti del pittore genovese Giovanni Battista Novaro.
Sulla parete antistante la balconata della villa si trova un elegante camino sovrastato da una magnifica specchiera, cinta da una ricca cornice.

Viene poi una sala in stile rinascimentale, attualmente sede del Consorzio Sanremo Congressi e Turismo, dove, in un ovale, è collocato un dipinto di Semino raffigurante "l’Abbondanza", una leggiadra figura che versa da una cornucopia fiori e frutta ad alcuni putti e amorini sottostanti. A fianco di questa sala ne troviamo poi un’altra, realizzata in stile orientale, che oggi ospita la direzione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo e che anticamente era detta “del biliardo”.


Dall’ampio atrio con pavimento in marmo, si accede al grande scalone, anch’esso in marmo, nella cui tromba si trova, ancora funzionante, l’ascensore n° 2 della ditta Stigler – Otis montato dalla Ditta sanremese Fratelli Gazzano di via Marsaglia (n.d.r.il primo sviluppo fondamentale dell’ascensore come oggi è conosciuto, è dovuto all’americano E. Otis, che nel 1853 brevettò il sistema di sicurezza “paracadute”, destinato ad impedire la caduta violenta della cabina in caso di guasto) e che conduce ai due piani superiori della villa.

Una camera da letto con baldacchino fine '800Il primo, in cui è collocato un altro splendido dipinto del Semino rappresentante la Primavera, è attualmente sede dell’Assessorato al Turismo e Manifestazioni del Comune di Sanremo e dell’Osservatorio per le Malattie delle Piante della Regione Liguria.

Da un’altra porta, sita sempre nell’atrio, si accede invece negli scantinati della villa, dove una volta si trovavano svariate cucine, camere adibite a guardaroba e servizi vari.


I lavori in legno della villa furono realizzati dal Gemy di Marsiglia e poi dipinti ad olio dal Revertegat, mentre la tappezzeria cartacea venne fornita dal Saissi di Nizza, la pregiata mobilia dalle fabbriche Boyer di Marsiglia e Bolis di Milano, l’apparecchiatura bronzea dell’impianto del gas dalla fabbrica Barbedienne di Parigi.

Panoramica dall'alto della Villa.A fianco la Villa RothenburgLa grande ringhiera in ferro battuto dello scalone fu invece realizzata da Mario Meiffren, mentre le opere marmoree e i vari camini della villa dai marmisti Giulio Contini, Filippo Ghersi e dai fratelli Giordano.

Affiancate all’edificio principale sono ubicate due villette laterali, che l’avvocato Zirio affittò nel 1873 al duca d’Aosta per il soggiorno del suo primo aiutante di campo, marchese Dragonetti, e per la sua segreteria personale, mentre ora sono destinate ad uso privato.



Il progetto del giardino, appena degradante, fu affidato al botanico Ludovico Winter, nato in Germania ad Heidelberg (18461912) in seguito trasferito a Bordighera e realizzato dai vivaisti Pin e Gullino già fornitori di S.A.R. il Duca di Aosta, che gestivano un'azienda floricola nella zona di San Martino e tenevano un'esposizione dei loro prodotti nell'atrio del palazzo Borea d'Olmo, che a quel tempo aveva un accesso anche da via Cavour e dove Pin fu il primo in città a commercializzi fiori recisi.

Un gigantesco Ficus del parcoIl Parco, che mantiene in linea generale l’impianto originale, formava, e fortunatamente in parte forma ancora, un insieme di grande rilevanza ambientale con i vicini parchi dell’Hotel Bellevue a levante e Villa Rothenburg (poi Giovanna D’Arco) a ponente e si contraddistingue per l’estrema accuratezza del suo stato di conservazione e la grande ricchezza dei suoi vivai.

Un cartellino descrittivoLa vegetazione dominante (ben segnalata da appositi cartellini) è costituita da piante maestose, quali le altissime palme Washingtonia Robusta e Washingtonia filifera (Pritchardia f.), le maestose Phoenix canariensis, Livistona chinensis (Latania borbonica), Syagrus romanzoffiana, Caryota urens, mentre tra le altre specie si segnalano Lagunaria patersonia, Strelitzia alba (S.augusta), Cycas revoluta, ecc.. Due giganteschi esemplari di Ficus macrophilla costituiscono veri monumenti viventi.




Decreto Ministero per i Bei CulturaliComunicazione del Ministero dell'Educazione Nazionale del 1934« Villa Zirio, con l'annesso parco che ne costituisce parte organica ed integrante, rappresenta un notevole esempio di edificio residenziale della fine del XIX secolo, nonché testimonianza della storia di Sanremo quale elitaria località turistica di fama internazionale tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo; per queste ragioni, pertanto, appare più che motivato procedere per il bene in questione al rinnovo del riconoscimento dell'interesse culturale, già dichiarato nel 1934 ». (n.d.r. relazione della Sopraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria confermando da un Decreto dalla stessa Sopraintendenza in data 16 dicembre 2011).

Il primo febbraio del 1934 infatti, dal Ministero dell'Istruzione Nazionale di allora, fu consegnato il provvedimento di Interesse culturale al Sig. Angelo Giacomuzzi, legale rappresentante dell'allora proprietario della Villa, la Società Anonima Bellevue.




Il Kronprinz Federico GuglielmoIl Kronprinz e la famiglia sulla scala d'accessoAlla morte del Cavalier Zirio la vedova, fondatrice della Croce Rossa sanremese, sposò il Marchese Agostino Borea d’Olmo, e la Villa passò al Senatore Ernesto Marsaglia che la affittò a quello che sarà il suo più illustre ospite: il Principe Ereditario di Germania Federico Guglielmo (1831-1888).

Disegno col Principe sul terrazzo che guarda il mareIl Principe soggiornò a Villa Zirio per motivi di salute, tra il 1887 e '88, assieme alla consorte, le tre principesse figlie e il numeroso seguito.
Nel giardino di villa Zirio, una targa di bronzo, opera (1898) dell'architetto berlinese Carl Bauer, ricorda il soggiorno del principe.

Cartolina con la targa im memoria


Una malinconica iscrizione in versi, dettata dal poeta Ernst von Wilderbruck, dice « O tu che di Germania vieni, ferma il passo, qui è il luogo dove il tuo imperatore visse e soffrì. Odi come l'onda su l'onda al lido rompe lamentosa? È l'anima anelante della Germania che a lui pensa ».
Poco distante, lungo il sentiero che attraversa il parco, seminascosta da una pianta, una dolce Maternità in bronzo dello scultore Franco Bargiggia (1888-1966).

Il Principe a passeggio tra i giardini del ParcoVilla Zirio si trasformò comunque, in quel periodo, in un luogo visitato dalle teste coronate d’Europa che rendevano omaggio all’illustre ammalato, come il Sultano di Costantinopoli Abdul Amid, giunto in città con 36 mogli e 5 eunuchi e da personaggi famosi come la breve presenza del compositore Richard Wagner (18131883), quando ancora non era famoso in Italia, grazie ad una stampa del 1868, che lo ritrae all’interno del parco assieme al signor Von Kettel.
La malattia dell’illustre ospite fu seguita da tutta la stampa mondiale: per questo motivo soggiornò a Sanremo in quel periodo come corrispondente del Corriere di Napoli, la giornalista Matilde Serao.

Nota aggiuntiva della Redazione

Pec di richiesta informazioni al ComuneAvendo ricevuto molte domande circa un coinvolgimento di Adolf Hitler con la Villa, la nostra redazione si è attivata nelle ricerche ed in primis si è rivolta al Comune di Sanremo per avere notizie certe sulla vicenda. (si veda la lettera pubblicata).
Informativa in risposta da parte del ComuneIl Comune ci ha risposto con una inaspettata cortesia e precisione, inviandoci documenti che attestano la veridicità della notizia.

In effetti la storia è abbastanza lineare e chiara. Nel 1939 una non meglio identificata Frau Martha Selve-Gerdtzen la comprò dai vecchi proprietari dell'Hotel Bellevue, per poi nel 1942 regalarla al Fuehrer, preciasmente al "National Sozialistiche Woltwolfat".

Herman Goering ospite a SanremoNon è detto che Hitler sia venuto a Sanremo, ma è certo che diversi gerarchi nazisti furono ospiti della città.


« Nel 1945 la Prefettura di Imperia, in applicazione della legge di guerra, assoggettò a sequestro l'immobile indicandone la proprietà nella persona di Adolfo Hitler. Con provvedimento del 1948 il Ministero del Tesoro, in esecuzione della deliberazione del Comitato Internazionale per la liquidazione dei beni tedeschi in Italia, ha autorizzato l'alienazione dello stesso in favore del Comune di Sanremo che ne è divenuto proprietario con atto rep.847 del 20.05.1949. » (dalla comunicazione inviataci dal Comune, su nostra richiesta.)


(fonte: libera elaborazione su testi di Andrea Gandolfo ed altri; immagini: Archivio privato e Web)

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