L'elegante villa

Villa Noseda ed il CasinòPanorama sulla Villa ed altre ville del "Berigo"La villa, ubicata di fronte all’ingresso laterale del Casinò in corso degli Inglesi, venne costruita secondo i dettami dello stile neogotico, sottolineato in particolare dalle pronunciate nervature che caratterizzano la facciata, entro la fine del XIX secolo, tanto da essere già segnalata nella carta topografica della città redatta da Alessandro Cantù nel 1882.



Nel corso della sua lunga storia fu proprietà e residenza del barone tedesco Adolf Thiem, che abitò in questo edificio prima di farsi erigere da Pio Soli la più capiente Villa Virginia nella zona superiore della collina del Berigo.

La Villa, la Chiesa Russa e altre villetteIl barone Adolfo Thiem fu uno dei primi grandi collezionisti d'arte europei, descritto dalle guide di allora come un personaggio molto affabile, proprietario fra l'altro di una eccezionale collezione di quadri di scuola fiamminga e veneta. Le opere erano esposte nel salone centrale della sua villa di corso Inglesi, illuminate « dall'occhio coperto di cristalli, che stanno in mezzo alla volta ».



La curva e la Villa davanti ai giardini Maria VittoriaCartolina-disegno rappresentante la curva e la villaLa villa confinava un tempo con l’ampio giardino nel quale erano ubicati le villette Ameglio e un piccolo albergo chiamato Hotel de la Reine, che aveva ospitato insigni personaggi, quali la principessa di Salm e Dick, la principessa di Polignac, nonna del futuro principe di Monaco Ranieri III, e il marchese genovese Federico Spinola.

Di fronte alla villa, dall'altra parte della strada, che dal 1903 si chiamava già corso degli Inglesi, si trovavano i giardini Maria Vittoria che saranno eliminati per la costruzione del Casinò nel 1905.

Come tante altre ville d’epoca della città, la struttura perse le carateristiche di valore storico ed ebbe diverse destinazioni d'uso.

Ristorante- gelateria "Printemps"Vista notturna sul "Piccolo Hotel"Per un certo periodo d'anteguerra, fu sede di un ristorante gelateria « da Emiia Printemps », e verso gli anni '50 del secolo scorso, anche di un albergo, il « Piccolo Hotel ».


La facciata odiernaL’edificio ha ospitato in passato numerose mostre d’arte, forse proprio per ricordare il suo primo proprietario.

Recentemente, oltre ad un Ristorante, ha ospitato diverse attività commerciali.


(testo liberamente rielaborato sulla base di Andrea Gandolfo "Guida al Patrimonio artistico"; immagini da archivio privato)