Ammiraglio

Angelo IachinoIl 24 aprile 1889 nacque a Sanremo Angelo Iachino da Giuseppe e da Emilia Piccione.

La figura dell'ammiraglio Angelo Iachino spicca come una delle personalità militari italiane più illustri e controverse della seconda guerra mondiale. Combatté nella guerra italo-turca e poi nella prima guerra mondiale, alla fine della quale si distinse come comandante di una torpediniera. Dagli anni venti fece una rapida carriera che lo portò al grado di ammiraglio nel 1936. Dal dicembre 1940, con il grado di ammiraglio di squadra, ebbe il comando della flotta italiana. Da allora e per i due anni successivi fu il protagonista della guerra navale italiana nel Mediterraneo. Iachino lasciò il comando della squadra nell'aprile 1943, sostituito dall'ammiraglio Carlo Bergamini.

Nel dopoguerra, lasciato il servizio attivo, si dedicò a scrivere una memorialistica riguardante il suo periodo di comando in guerra.

Figlio di un professore di scuola media, entra all'età di soli 15 anni all'Accademia Navale di Livorno. Poco più che ventenne, partecipa alla campagna di Libia, con il grado di guardiamarina. Allo scoppio della prima guerra mondiale Iachino aveva già il grado di tenente di vascello. Durante il conflitto imbarcò sulla corazzata Giulio Cesare e dal luglio 1917 ebbe il comando della torpediniera 66 PN, con il quale si distinse in varie azioni fra cui il rimorchio, nella notte fra il 31 ottobre e il 1º novembre, della "mignatta" di Paolucci e Rossetti.

Per queste azioni in Alto Adriatico gli venne conferita la medaglia d'argento. Nel periodo tra le due guerre partecipa a numerose missioni all'estero, comandando tra l'altro anche la cannoniera fluviale Ermanno Carlotto dislocata a Tientsin in Cina e l'incrociatore Armando Diaz in una crociera propagandistica all'estero. Salì rapidamente di grado, divenendo prima comandante dell'Accademia Navale di Livorno, quindi, nel 1940, ottenendo il comando della Seconda Squadra Navale formata dagli incrociatori pesanti, con cui partecipa alla battaglia di Capo Teulada del 27 novembre 1940.
Il 9 dicembre viene nominato comandante in capo della flotta al posto di Inigo Campioni, e in tale veste si trova ad essere l'antagonista degli ammiragli inglesi Andrew Cunningham, Philip Vian (che comandarono la flotta mediterranea inglese durante la seconda guerra mondiale) e James Somerville (comandante della Force H con base a Gibilterra), conducendo la flotta italiana nelle battaglie di Capo Matapan, prima e seconda battaglia della Sirte, Battaglia di mezzo giugno.

Il 1º aprile 1943, viene rimpiazzato da Carlo Bergamini. Nel 1954, raggiunto il grado di ammiraglio d'armata, lascia il servizio attivo. Pubblica alcune opere (diventate presto celebri) sugli avvenimenti della seconda guerra mondiale. Nel 1974 fa dono a Taranto del monumento al marinaio.
Morì a Roma il 3 dicembre 1976.


(testo tratto da Wikipedia)

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