Chimico Industriale
Alfredo NOBEL era nato a Stoccolma il 12 ottobre 1833, ultimo discendente di un antico casato svedese.
Studiò a Pietroburgo, dove suo padre dirigeva i cantieri navali, e tornò nel 1859 a Stoccolma.
Si interessò all'utilizzazione della nitroglicerina come esplosivo e nel 1863 cominciò a fabbricarla in un piccolo laboratorio installato a Heleneborg, nei presi della capitale svedese, dopo pochi mesi il laboratorio venne distrutto da un esplosione nella quale perì il fratello minore, Emil. Installò una nuova fabbrica a Vinterviken e successivamente un'altra in Germania, preso Amburgo. Nel corso dei suoi esperimenti scoprì la possibilità di innescare la detonazione della nitroglicerina per mezzo di fulminato di mercurio.
Nel 1877 scoprì che, facendo assorbire tre parti in peso di nitroglicerina da una parte di farina fossile, era possibile ottenere una miscela esplosiva molto più maneggevole e meno pericolosa della nitroglicerina liquida, a cui diede il nome di “ dinamite”. Nel 1875 inventò la dinamite gomma. Nel 1887 propose una polvere propulsiva, che chiamò “balistite”, costituita da una miscela di nitroglicerina e di nitrocellulosa in parti pressoché uguali.
Stabilitosi a Parigi dopo i1 1873, installò nel 1881 un nuovo laboratorio a Saint-Sevran (Senna e Oise), dove proseguì le ricerche per il miglioramento delle dinamiti, e nel 1890 trasferì il laboratorio presso Villa Nobel a Sanremo.
Morì a Sanremo il 10 dicembre 1896.
Alfred Nobel era ben inserito negli avvenimenti del proprio tempo, di cui amava essere informato approfondendo correnti di pensiero e occupandosi di filosofia; aveva letto molti testi, in particolare di narrativa francese e inglese. Già in vita è ricordato come generoso e modesto donatore di ingenti somme di denaro. Ma i molteplici interessi culturali e le fortune finanziarie non ne fecero mai un uomo felice, come si evince dai numerosi epistolari che intrattenne (uno scambio di missive con una signora è stato reso pubblico solo recentemente). Con lei aveva coltivato una lunga relazione e dalle loro lettere emerge il ritratto di un uomo solitario, quasi ascetico, oberato di lavoro e di conseguenza ipocondriaco fino all'ossessione salutista; a cui ripugnava l'alta società, che non frequentava, concedendosi solamente qualche corsa per le vie di Sanremo a bordo di una carrozza trainata dai suoi neri cavalli Orlov.
Dispose per testamento che quasi tutta la sua fortuna fosse destinata a una fondazione di cinque premi annui: il “Premio Nobel” destinato a coloro che hanno reso i maggiori servigi all'umanità nel campo della fisica, della chimica, della fisiologia e medicina, delle lettere e della pace.
Per quest'ultimo settore, il premio (che, oltre alla somma di denaro, consiste anche in una medaglia d'oro e un diploma d'onore) viene assegnato a colui che si è maggiormente distinto nel favorire la fratellanza fra i popoli, la diminuzione degli eserciti permanenti e la costituzione di congressi sulla pace.
Negli anni in cui il premio Nobel per la pace non è stato assegnato (il che è avvenuto parecchie volte) sono state create speciali istituzioni per l'erogazione delle somme disponibili.
(fonti: autori diversi; immagini archivio privato)