Botanico, giardiniere, agronomo e progettista di vivai e giardini
Federico di Germania non fu il primo tedesco illustre ad arrivare a Sanremo. Quando si parla di tedeschi in Riviera, uno dei nomi che maggiormente viene citato e salta in mente è quello di Ludwig Winter: un Giardiniere con l'iniziale maiuscola per la grande preparazione tecnica e sensibilità artistica di cui era dotato e per il vasto bagaglio culturale che poteva vantare in ambito botanico, ecologico, agronomico, paesaggistico.
Ludwig Winter nacque il 9 agosto 1846 ad Heidelberg nel Baden-Württemberg.
Ludwig era nato nel regno di Prussia. Il padre Antonio era libraio presso la famosa Università del Granducato di Baden e la madre Emilia era pittrice di vaglia. All'età di 12 anni si stabilì a Lipsia con la famiglia e quello stesso anno il padre morì. La madre rimasta sola, si occupava dei cinque figli usando i suoi talenti di pittrice, ma la risorse economiche della famiglia erano scarse. Alla fine della scuola Ludwig, che aveva fin da giovane dimostrato grande amore per lo studio della botanica, si trasferì a Erfurt, la città tedesca dei fiori, dove proseguì i suoi studi e trovò subito un impiego presso la ditta Jülke, restandovi due anni.
Passò quindi alla "Scuola di Orticoltura" di Potsdam, per andare poi nel 1866, come primo giardiniere, al Giardino botanico di Poppelsdorf, vicino a Bonn, famoso per le piante tropicali.
Nel 1867 si recò a Parigi per visitare l'Esposizione Universale. Innamoratosi della capitale francese, decise di stabilirvisi e lavorò dapprima come semplice operaio giardiniere presso la ditta Antoine Chatin, specializzata nella coltivazione delle palme, e poi come giardiniere nel parco del Tuileries.
L'arrivo della guerra franco-prussiana lo spinse a partire e dopo alcune brevi esperienze lavorative a Cannes e Marsiglia si trasferì a Hyères, dove riuscì a farsi assumere dalla ditta di Charles Huber come ibridatore. Qui la ditta Charles Huber era in procinto di lanciare una sua creazione, un bell'anemone. Fu il Winter che produsse il disegno di quel fiore portentoso, che ebbe grande successo in Europa. Dopo questa prima, brillante prova, l'Huber lo occupò come disegnatore di fiori e fu proprio Huber che, riconoscendo in Winter delle capacità superiori alla media, lo mise in contatto con Thomas Hanbury (1832-1907).
L'incontro con Hanbury darà una svolta definitiva alla sua vita.
Quindi, la definizione di tedesco in Riviera nel caso di Ludwig Winter calza proprio a pennello dal momento che egli ha avuto modo di conoscere a fondo le varie località di questo angolo di Liguria.
Nel 1869 Winter, a soli ventitre anni, ebbe l'occasione di realizzare un importante giardino botanico disponendo di notevoli mezzi finanziari e di venire a contatto con le competenze botaniche degli Hanbury, in particolare di Daniel Hanbury, scienziato di fama mondiale, formidabile conoscitore del mondo vegetale.
L'opera di Winter per la realizzazione dei Giardini Botanici Hanbury si concluderà nel 1875, dopo soli sei anni, quando Winter non ha ancora trent'anni. Il carattere di Winter, la sua serietà, competenza e operosità vennero molto apprezzate dagli Hanbury. Winter è ovunque conosciuto per aver diffuso e valorizzato le palme nei giardini, sui lungomare e, più in generale, nella Riviera e nel paesaggio costiero del centro-nord Italia.
La considerazione che Winter aveva per le palme non era pienamente condivisa da Thomas Hanbury che non amava le palme, almeno non quanto Winter e ciò, forse, fu una delle ragioni che contribuì al distacco.
Winter intuì le prospettive economiche della Riviera nel settore florovivaistico. Potenziò, con ottimi risultati, la coltivazione della "rosa Safrano", creata in Francia nel 1839 e introdotta per la prima volta in località Latte di Ventimiglia dalla ditta Enrico Notari della città di confine.
Rimanendo alle coltivazioni, promosse anche quella della rosa "Tea Mademoiselle Marie van Houtte", creata nel 1871 e considerata ancora oggi una delle migliori nella sua categoria per rusticità, vigore, resistenza alle malattie, intensità di profumo e abbondanza di fiori.
A Bordighera operò ai piani di Borghetto, sul pendio di Montenero e in località Curtasse (zona tra Bordighera e Ospedaletti), dove fece prosperare le prime mimose.
Ancora a Bordighera impiantò un elegante negozio floreale in via Vittorio Emanuele, e nel giardino retrostante (dove sorge ora il Cinema Olimpia) stabilì una esposizione permanente, nella quale figuravano le più svariate specie di palme.
Come ideatore di giardini. nel 1875 avviò il giardino nel Vallone del Sasso, piantando numerose e rare piante tropicali, palme, ficus. Successivamente, progettò diversi giardini, come quello a Cap Martin dell'Imperatrice Eugenia, a Sanremo quello di villa Zirio che ha ospitato il Kronprinz Federico, a Mentone quello della Contessa Foucher de Careil, a Bordighera per la villa Bischoffsheim, a Castel di Lama (Ascoli Piceno) per la famiglia Carfratelli Seghetti, nonché il proprio giardino alla Madonna della Ruota e, da ultimo, i giardini pubblici di Ventimiglia, portati a compimento diversi anni dopo la sua scomparsa.
A Bordighera, dunque, fu il tedesco Ludwig Winter, paesaggista di grande talento e pioniere del vivaismo destinato alla produzione di piante esotiche, a iniziare un nuovo modo di intendere il giardino. Grandi botanici e paesaggisti, sopratutto inglesi e tedeschi, erano in competizione per riunire nei loro parchi le più preziose collezioni botaniche con piante d'oltremare. Una grande varietà di piante esotiche, fiori e ricche collezioni botaniche vennero raccolte, pazientemente, attraverso i viaggi in terre lontane. L'arrivo delle nuove piante consentì la realizzazione di straordinari giardini di acclimatazione.
Da questo punto di vista in questo ambito, grande fu il contributo apportato dai botanici Mario Calvino ed Eva Mameli, genitori dello scrittore Italo. Queste vere e proprie oasi abbellirono edifici costruiti nei più fantasiosi stili dell'eclettismo e realizzati dai più famosi architetti del tempo.
Tra i giardini più prestigiosi, oltre al già citato Giradino Botanico per Thomas Hanbury a La Mortola, presso il confine, la villa Garnier a Bordighera.
A Sanremo molto importante fu il lavoro svolto presso il barone tedesco Karl von Hüttner (1822-1886) a villa Parva.
Stabilitosi a Sanremo nel 1883 e primo vero studioso della flora dei giardini (d'inverno) della città, pubblicò un volume a Lipsia dal titolo "Gartenflora des klimatischen Winter-Kurorts San Remo" (ovvero La flora coltivata nella stazione balneo-climatica invernale di San Remo).
La sua villa — che esiste ancora oggi — si trovava nell'antica strada privata Roverizio (attuale via Roccasterone), nella zona del Berìgo, e non era lontana dalla residenza della famosa contessa Adele Roverizio di Roccasterone, annoverata tra i promotori del turismo sanremese. La villa di von Hüttner fu certamente un punto di riferimento per gli aristocratici tedeschi in Riviera.
Marito e padre amorevole si occupò molto degli undici figli anche in tenera età, cosa rara per l'epoca. Tutti i suoi figli sapevano suonare uno strumento e si dice che la sera, se si passava davanti a villa Sofia in via Regina Margherita, si poteva godere di graziosi concerti. Due morirono nei primi anni di vita e nove sopravvissero: Antonio, Paolina, Rodolfo, Emilia, Giovanna, Costanza, Sofia, Edvige e Clara.
Winter è stato anche uomo d'animo generoso e sensibile alle problematiche sociali. La "Casa della Provvidenza" di Bordighera Alta — destinata ad accogliere anziani indigenti e bisognosi e che fu inaugurata negli ultimi anni dell'Ottocento per poi diventare Ospedale civico nel 1904 — fu realizzata anche per opera sua.
Questa struttura fu il risultato di un grande progetto concepito e portato avanti da tre singolarissime figure: lo stesso Winter, considerato un libero pensatore e non particolarmente religioso, la cui tempra intellettuale e morale lo rese un uomo che credeva nell'amicizia e nella solidarietà; il frate francescano dei Minori Osservanti padre Giacomo Viale (1830-1912), parroco di Bordighera per quarantanove anni; e il barone Friedrich von Kleudgen (1846-1924), tedesco e cristiano luterano, pittore e appassionato di pesca, molto sensibile alle condizioni del prossimo.
La sua generosità fu talmente apprezzata da tutti i Bordigotti che gli fu concessa la cittadinanza onoraria il 30 dicembre 1889 e nel 1891 il Re Umberto I lo nominò Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Molti dei suoi allievi e uomini, percorsero le sue orme come i Ronco, i Molinari, gli Allavena ed i Pallanca ancora oggi proprietari del famoso Giardino esotico Pallanca.
Recatosi a Bad Nauheim nei pressi di Mannheim, sempre nel Baden-Württemberg con la moglie Giustina e la figlia Sofia per seguire delle cure cardiologiche, Winter morì d'infarto il 12 luglio 1912.
Alla sua morte il figlio Antonio e la nipote Erica, figlia di Rodolfo, si occuparono del vivaio del Vallone del Sasso.
Il figlio Rodolfo, ingegnere e architetto si dedicò anche alla progettazione di giardini, fra cui quelli della passeggiata mare di Bordighera il "Lungomare Argentina" che gode di una preziosa collezione di Auraucaria Excelsa, censita dal Corpo forestale dello Stato, che fu messa a dimora proprio da un allievo del Winter, Giuseppe Molinari.
Il 17 gennaio 1954 fu inaugurato un busto, realizzato da Virgilio Audagna, in onore di Ludwig Winter, che fu posto nei giardini dietro il palazzo comunale di Bordighera in presenza delle autorità non solo bordigotte, ma anche francesi e tedesche. Erano presenti anche alcuni discendenti, fra cui la figlia Paolina Winter Ronco e la nipote Erica.
(fonti: Wikipedia, note tratte dal libro "Sanremo e l'Europa, l'Immagine della Città tra Otto e Novecento" a cura di Letizia Lodi; ediz. Scalpendi, 2018)