Scrittrice e poetessa.

Lesja UkrainkaLarysa Petrivna Kosac-Kvitka era nata in Ucraina a Novograd-Volynskij il 25 febbraio 1871.

Francobollo da 200 Grivnie ucraine in suo onoreNotissima in patria con lo pseudonimo di Lesja Ukrainka, tanto che la sua effigie è presente sulla banconota da 200 Grivnie ucraine, con le sue opere poetiche fu sostenitrice della dignità e dell'indipendenza culturale del suo paese. 

Cominciò a scrivere poesie fin dalla tenera età: solo novenne compose Nadija ("Speranza"), ed ebbe pubblicati i suoi primi componimenti, Konvalija e Safo, nel 1884.
Autodidatta, imparò molte lingue europee, il greco ed il latino, e varie lingue nordiche. Nel 1885 diede alle stampe la sua traduzione delle opere di Gogol, fatta insieme con il fratello.

Scrisse numerose opere drammatiche di impegno civile come il poema U katakombach ("Nelle catacombe") che, pubblicata nell'anno della rivoluzione del 1905, riprese la comunità ucraina criticandola per la sua passività ed i compromessi a cui si era sottoposta.
Ed ancora, nel poema drammatico Bojarynja ("La Boiarina", 1910) il tema centrale è l'ostilità ucraina verso l'imperialismo russo: qui viene espressa la convinzione per cui la lotta armata è il solo modo per liberare il popolo ucraino dal giogo moscovita zarista.

Affetta da una grave forma di i tubercolosi girò l'Europa nel tentativo di curarsi: Germania, Austria-Ungheria, Egitto, e spesso il Caucaso. Questo suo continuo viaggiare, però, le allargò notevolmente gli orizzonti culturali, ed ebbe modo di fare numerose esperienze. 

La targa sull'ingresso di Villa Adriana in ricordo del suo soggiornoFu anche in Italia, trascorrendo due anni della sua vita, nel 1901 e nel 1903, a Sanremo, nella Villa Natalia (oggi Villa Adriana), presso la famiglia Sadovskie, che spesso ospitava connazionali attirati dal clima della cittadina.

Nelle lettere indirizzate alla madre e alla sorella parlò spesso del "clima paradisiaco" di Sanremo e del suo clima, dal quale evidentemente trasse beneficio.
Descrisse Sanremo ed il suo paesaggio, in particolare il mare che le ispirò alcune poesie, e i fiori che da Sanremo partivano per Kiev e San Pietroburgo.

Morì a Surami, nella Georgia, nella regione di Shida Kartli, il 1° agosto 1913.
È sepolta nel cimitero Baikove di Kiev.

(fonti: dal libro "Sanremo e l'Europa, l'Immagine della Città tra Otto e Novecento" a cura di Letizia Lodi; ediz. Scalpendi, 2018; Wikipedia)