Personalità politica tedesca
Nel febbraio 1927 arrivò a Sanremo un insigne politico tedesco, vincitore del Nobel per la Pace: «malato di nervi», come scrissero alcuni giornali di allora, aveva bisogno di prendersi una pausa, stanco e affaticato dai numerosi impegni governativi.
Si sta parlando di Gustav Stresemann, nato a Berlino il 10 maggio 1878 e uomo un politico tedesco.
Dall'agosto al novembre del 1923, nel periodo della Repubblica di Weimar e durante l'occupazione francese e belga della Ruhr, divenne Cancelliere del Reich e Ministro degli Esteri, rimanendo tale fino alla sua morte.
Per il suo energico impegno per la riappacificazione con la Francia fu insignito del Nobel per la Pace nel 1926 insieme al suo collega francese Aristide Briand.
Entrambi erano stati ideatori e firmatari del Patto di Locarno (1925), che pose termine alle ostilità tra la Germania e la Francia.
Come ministro degli Esteri, si adoperò molto per normalizzare le relazioni con la Francia al fine di una revisione politica del Trattato di Versailles (1919), concentrandosi, in vista di ciò, su un inserimento multilaterale della Germania nel nuovo ordine della Società delle Nazioni e rinunciando a spinte nazionalistiche.
In realtà, Stresemann fu a Sanremo una prima volta dall'8 febbraio al 5 marzo 1927 e, una seconda volta, dal 12 al 29 marzo 1929 soggiornando presso l'Hôtel Royal, sempre accompagnato dalla moglie Käthe Kleefeld.
Lo si vide sovente passeggiare per le strade di Sanremo e intrattenersi in conversazione con politici e residenti del territorio così come con giornalisti italiani e stranieri.
Nel 1927 fu raggiunto a Sanremo dal diplomatico Konstantin von Neurath (1873-1956) e dalla sua consorte.
Von Neurath fu ambasciatore a Roma dal 1921 al 1930 e, in seguito, ministro degli Affari esteri del Terzo Reich dal 1932 al 1938.
Colpito duramente a livello di salute già dal 1928 a causa dei lavori febbrili del governo, il 3 ottobre 1929 Stresemann morì per le conseguenze di un infarto.
(tratto da "La colonia tedesca a Sanremo e in Riviera", Alberto Guglielmi Manzoni, pagg. 161-173 nel libro "Sanremo e l'Europa, l'Immagine della Città tra Otto e Novecento" a cura di Letizia Lodi; ediz. Scalpendi, 2018)