Poetessa inglese e amica di Giuseppe Garibaldi

Caroline Giffard PhilippsonCaroline Giffard Phillipson era nata nel 1823 dal barone sir John Hesketh Lethbridge, di una nobile famiglia britannica.

Caroline fu dama di corte della regina Vittoria e nel 1849 sposò il il cavaliere John Thorpe Burton-Phillipson del quale presto rimase vedova.
Come poetessa era conosciuta in patria soprattutto per due suoi libri: "Eva" e "Lonely Hours" oltre ad altre pubblicazioni.
Viaggiò molto in Italia e soggiornò a Firenze e Roma.

Si trasferì definitivamente a Sanremo dove visse in una delle ville del sindaco Bartolomeo Asquasciati, al quale lasciò in eredità la sua biblioteca e i suoi cimeli garibaldini.
Fervente ammiratrice di Giuseppe Garibaldi, conosciuto a Torino il 9 aprile 1861, non si sa di preciso quali fossero i rapporti tra di loro, se di solo amicizia o, come sostiene qualcuno, come un gossip di marca ottocentesca, una vera e propria storia d'amore.

Di sicuro è, che c'è stato un ricco e fitto rapporto epistolare con lettere scritte da una parte da lady Caroline Giffard Phillipson e dall’altra dall’Eroe dei Due Mondi ed oggi, grazie alla donazione da parte dell'Asquasciati, gelosamente conservate in un fondo presso il Museo Civico di Sanremo insieme ai preziosi cimeli: un anello con la scritta «O Roma o morte», una ciocca di capelli, la tabacchiera, un copricapo e fotografie con autografo.

Spentasi a Sanremo il 2 febbraio 1893 all'Hotel Londra, la Phillipson, sostenitrice, come molte altre sue connazionali esaltate dall’epopea risorgimentale italiana ed a cui aveva dedicato alcune intense poesie, riposa nel cimitero monumentale della Foce.

(basato sul libro "Sanremo e l'Europa, l'Immagine della Città tra Otto e Novecento" a cura di Letizia Lodi; ediz. Scalpendi, 2018)