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1 - 1970 Sconvolgimenti politici in città con elezioni successive

Nel marzo del 1970 scoppiò lo scandalo che avrebbe portato alla crisi della Giunta Viale: nel corso di una seduta del Consiglio Comunale tenutasi in quel mese il consigliere missino Bruno Tamponi aveva tirato fuori all'improvviso le pagine di un diario, attribuito all'ex gestore del Casinò Bertolini, nelle quali figuravano delle cifre accanto alle quali erano scritti i nomi di nove uomini politici, tra i quali, oltre a quello del sindaco Viale, comparivano i nominativi di un onorevole democristiano di Imperia e di un socialista di Roma.
Il consigliere missino consegnò allora il documento incriminato al segretario comunale, che non potè far altro che denunciare l'accaduto alla Procura della Repubblica, che avviava un'inchiesta giudiziaria. Tutte le persone coinvolte furono allora interrogate, mentre il fatto finiva su tutti i giornali causando un vero e proprio putiferio all'interno degli equilibri politici sanremesi.

Intanto il sindaco Viale, dopo aver appreso la notizia della comunicazione giudiziaria emessa nei suoi confronti e attaccato anche da più parti sul piano personale, aveva rassegnato le dimissioni, non senza aver proclamato la sua totale estraneità ai fatti contestatigli.

Nello stesso periodo il consigliere liberale e senatore Giuseppe Rovere, presidente di un'apposita commissione consiliare sulla questione edilizia, portava a termine una dettagliata relazione sull'attività della sua commissione; la relazione venne inviata alla Procura della Repubblica, che istruiva anche per questa un'inchiesta giudiziaria.
I successivi due processi si sarebbero quindi entrambi conclusi con assoluzioni e amnistie, ma avrebbero anche rappresentato la fine della carriera politico-amministrativa dell'ex sindaco Viale e degli ex assessori Goya e Del Gratta.

Nell'aprile del 1970 il Consiglio Comunale elesse come successore di Viale l'albergatore democristiano Andrea Lolli, che avrebbe retto l'Amministrazione civica fino alle elezioni amministrative del giugno successivo.
Le elezioni confermarono ancora una volta la supremazia della DC, nella cui lista ottenne il maggior numero di suffragi proprio il sindaco uscente Lolli.

Dopo alcuni mesi di crisi, il 12 settembre 1970 venne eletto nuovo sindaco l'ingegnere democristiano Guido Pancotti, la cui candidatura era prevalsa su quella di Lolli.

Gruppo di Congressisti dell'Istituto davanti allì'ingresso di villa NobelNel 1970 venne anche fondato l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, che ebbe come prima sede la Villa Nobel e successivamente villa Ormond.
Il primo presidente fu l'onorevole Paolo Rossi, allora membro della Corte Costituzionale, e come segretario il giudice del Tribunale di Sanremo Ugo Genesio.

Nel corso della sua Amministrazione Pancotti assunse inoltre alcune importanti iniziative, tra le quali il tentativo di risolvere il problema del precario rifornimento idrico della città tramite una deviazione dell'acquedotto del Roja, opera che sarebbe poi stata realizzata dal successore Parise, la proposta di gettare in mare le carcasse delle auto demolite per favorire il ripascimento ittico e il progetto di costruire una cittadella dello sport con cliniche specializzate, centri per anziani e college universitari per alcune facoltà dipendenti dall'Università di Genova allo scopo di favorire il rilancio della città.


Il 17 aprile 1971, però, appena sei mesi dopo la sua nomina a primo cittadino, il sindaco Pancotti veniva dichiarato ineleggibile. Il ricorso contro Pancotti, presentato dai suoi stessi compagni di partito, riguardava la collocazione di un lampadario in una delle sale del Casinò, in seguito alla quale il professionista si era visto contestare la parcella che aveva presentato al Comune.
Ne era quindi nato un contenzioso che aveva provocato l'ineleggibilità di Pancotti, dal momento che, per legge, i candidati alle elezioni e i consiglieri comunali non potevano avere sospesi di nessun genere con l'ente che sarebbero andati ad amministrare.
Insieme al sindaco la Corte d'Appello dichiarò inoltre ineleggibili anche i tre consiglieri democristiani Andrea Lolli, Lina Lanteri e Claudio Nicolini, il socialdemocratico Pietro Armela, il socialista Rinaldo Ferrero e il liberale Giuseppe Rovere.

Nel maggio 1971 Pancotti diede le dimissioni e fu sostituito provvisoriamente dal democristiano Onorato Lanza, che fece le funzioni di sindaco fino al 5 giugno successivo quando venne eletto sindaco l'esponente della DC Pietro Parise, che varò una Giunta formata tra gli altri da cinque democristiani, e, dopo che i socialisti passarono all'opposizione nell'ottobre successivo, anche dal un liberale, un socialdemocratico ed un repubblicano.