Chiesa campestre sulla strada per San Romolo

Chiesa di San GiacomoLa chiesa campestre di San Giacomo, situata lungo l’antica mulattiera che conduceva a San Romolo, risulta documentata fin da un’epoca precedente alla prima metà del Seicento, quando l’edificio, ubicato in una zona boschiva a circa due miglia e mezzo dalla città, serviva come luogo di culto per gli abitanti del circondario. Sembra probabile che in questo luogo vi sia stato un tempo un edificio religioso assai vetusto, databile ad un periodo di poco successivo alla Bauma di san Romolo.

Nell’antica chiesa dedicata a San Giacomo Apostolo, che nelle sue linee semplici e austere ricordava vagamente quella diLa facciata della Chiesa San Donato a Verezzo, cominciò a risiedere regolarmente, a partire dal 1719, un cappellano che vi celebrava le sacre funzioni nei giorni festivi e vi predicava la dottrina cristiana. Nel 1839 la chiesa venne risistemata una prima volta, mentre nel 1955 fu eretta a parrocchia.


Il campanileAll’interno si segnalano varie opere, tra cui una tela raffigurante l’Ascensione, realizzata nella Liguria occidentale nel corso del XVIII secolo e collocata sul lato sinistro della navata centrale; il dipinto San Giacomo arrestato, anch’esso di ignoto artista ponentino del Settecento e posto sul lato destro della navata centrale; la tela chiamata di Giacono e Giovanni, dipinta nella Liguria di Ponente nel XVIII secolo e sita sul lato sinistro della navata centrale; il dipinto Martirio di san Giacomo, di anonimo pittore della Liguria occidentale del Settecento, collocato sul lato sinistro della navata centrale; e la grande pala raffigurante Madonna con Gesù Bambino e santi, realizzata nel Ponente ligure nella seconda metà del Cartolina del 1970XVIII secolo e posta sul muro di fondo della zona presbiteriale dietro l’altare maggiore, nella quale è effigiata tra gli altri la Vergine Maria che affida la città alla protezione di san Romolo.


Recentemente sono stati terminati alcuni interventi di restauro e ristrutturazione dell’edificio, che ne hanno ulteriormente valorizzato le qualità artistiche e architettoniche.



(fonte testo: Andrea Gandolfo; foto: archivio personale e del Gruppo)