La villa che vide la nascita della realtà sanremese

L'ingresso al sitoPanoramica del sitoUbicati in regione Foce nella zona retrostante il cimitero monumentale tra l’ex tracciato ferroviario e il mare, i resti della villa, dalle tipiche caratteristiche di abitazione rustica, appartengono ad una struttura che faceva parte di un fondo esteso dalla collina al mare.

La muratura della costruzione, a piccoli blocchi di pietra spaccati, è la stessa utilizzata per il teatro romano di Ventimiglia.
Scavi eseguiti negli ani '60Resti dell'abitazione principale

Gli scavi archeologici effettuati nel 1937 e nel 1962 hanno riportato alla luce dieci vani, dei quali tre facevano parte di un piccolo impianto termale attiguo alla villa.

Tale complesso, destinato ad uso privato, era costituito da un calidarium, dotato di una parete absidata, mentre sul lato nord si trovava un gradone che doveva servire come sedile quando l’ambiente delle terme veniva riempito di acqua calda.

Ruderi esterni alla villaAccanto al calidarium era ubicato il tepidarium, fornito di ipocausto, un locale situato sotto il pavimento dove si accendeva il fuoco per riscaldamento ad aria calda, e di una speciale conduttura laterale per consentire il deflusso dell’aria tiepida.
Scavi degli anni '30Anche il frigidarium, a cui si accedeva tramite una piccola scala, era dotato sul lato posto a levante di una conduttura, mentre il pavimento di questo ambiente era costituito da calcestruzzo particolarmente duro.



Non ancora del tutto chiara è invece la funzione dell’ampio locale situato ad est dei vani termali, collegato al tepidarium e al frigidarium e probabilmente da ricollegarsi al castellum aquae individuato presso il torrente.

 

Altri scaviParimenti incerta è la destinazione degli altri locali, dei quali uno absidato, che dovevano essere presumibilmente parte integrante della zona padronale della villa ed erano forse utilizzati per fini residenziali.

I ruderi si riferiscono quindi ad una villa e al suo contiguo impianto termale databili per la muratura al II secolo d.C. ed estesi inizialmente anche al di là del torrente Foce, nelle vicinanze dell’ex lazzaretto, fino al rio Bernardo.


(fonti: testo da Andrea Gandolfo; immagini: personali)

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