Il suo nome una garanzia

La villa in una immagine anticaLa villa, ubicata in viale Carducci, deriva il suo nome dalla zona in cui sorge, così chiamata in quanto, in virtù dell’agevolissima panoramica sul golfo matuziano, vi si ponevano, su apposite strutture di vedetta o di guardia, sentinelle incaricate di sorvegliare il territorio per scongiurare possibili incursioni da parte dei pirati barbareschi.

La villa sede dell''Istituto Regionale per la FloricolturaAll’ingresso del viale principale che immetteva nel parco della villa, era collocato un tempo un artistico cancello opera dello scultore Giacomo Manzù, che è stato purtroppo rimosso per via del mancato raggiungimento dell’accordo sul pagamento della relativa assicurazione tra i proprietari e i responsabili dell’Istituto regionale per la floricoltura, che occupa una parte della villa come sede di propri uffici.

L’edificio, dalla maestosa facciata neoclassica, fu scelto come dimora agli inizi del Novecento dal facoltoso nobile inglese Hugh Brodie, che si avvalse dell’opera dell’ingegnere Pietro Agosti.

Vista laterale della villa con i leoni a fianco della scalaAl centro delle arcate della facciata si notano delle caratteristiche testine femminili in rilievo, mentre i due leoni collocati ai fianchi della scala d’ingresso presentano delle fattezze tipicamente britanniche.

Lo stesso viale Carducci era chiamato una volta via Brodie in quanto si trattava con ogni probabilità di una strada costruita appositamente per giungere alla villa dell’aristocratico inglese.



(fonte: testo di Andrea Gandolfo; immagini da Archivio privato)

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