Una villa della fine dell'800
La Villa, situata all’inizio di via Dante Alighieri, si rifà chiaramente nelle sue caratteristiche esterne ad una tipologia architettonica di ispirazione medievale, mentre l’impianto generale della villa presenta notevoli e sorprendenti analogie con un precedente progetto di un villino, realizzato da Francesco Sappia e pubblicato nel 1899 sulla rivista «Memorie di un architetto», che fu commissionato all’architetto matuziano da Girolamo Vigo, la cui casa venne peraltro edificata in altre forme in via Ruffini.
Nacque come Villa Impero e l'unica testimonianza dell'origine della villa è una scritta sul muro della facciata (anche se adesso non si vede più tanto) che dice che la villa fu ultimata nel 1898.
Per quanto riguarda la sua storia le fonti derivano tutte da notizie fornite tramandate dagli attuali proprietari della villa ma solo per sentito dire .
Si sa che fu costruita per conto di una contessa lombarda; lei a sua volta l'ha venduta ed è stata abitata per un certo tempo da un Sindaco del quale non conosciamo il suo nome, come non conosciamo quello dei primi due proprietari.
Una certezza sui proprietari deriva da un rogito del 1° settembre 1946, dal quale si evince che a quel tempo la villa apparteneva a una certa signora Maddalena Altoviti Avila di Firenze, però non si sa quando ne divenne proprietaria.
Con lo stesso atto notarile, la villa, compreso due giardini di 150 mq l'uno, fu acquistata dalla sig.ra Lucia Amato in Fiorentino, di Milano.
Senza tregua, nello stesso anno, con rogito del 1° settembre, la sig. Amato la vendette al sig. Arturo Bonifacio, di Vercelli, che cambiò il nome della villa da Impero a Cristina in onore della moglie, appunto Cristina.
La villa è rimasta sempre uguale tranne un'unica cosa il Bonifacio intorno agli anni '50 del secolo scorso, chiuse quel bellissimo terrazzo per farne un bagno creando quello che si dice "un obbrobrio" ma nessun'altro cambiamento.
Alla sua morte l'eredità andò alle due figlie Germana e Maddalena quest'ultima cantante lirica, ai quei tempi anche molto affermata.
Le due sorelle divisero l'eredità in due parti i primi due piani a Germana gli ultimi due a Maddalena.
Successivamente Germana vendette il secondo piano al sig. Dario Modena di professione forestale, il quale nel 1992, separatosi dalla moglie, vendette questo piano agli attuali proprietari.
Sempre Germana, nel 2005, propose loro l'acquisto del primo piano per cui, accettandolo, divennero così proprietari dei primi due piani.
Intanto Maddalena viene a mancare e lasciò i due piani superiori, compresa la torretta col tetto a piramide, all'Istituto Borea Massa Marsaglia, che però nel 2018 li vendette agli attuali proprietari.
All'interno una scala collega tutti e quattro i piani, ormai di un'unica proprietà.
La villa andrebbe restaurata perché la facciata è pessima e mai nessuno si è preso la briga, in tanti anni, di metterla a posto.
i proprietari però hanno l'intenzione, appena possibile di procedere con i restauri.
(fonte: notizie fornite da Alida appartenente al nostro Gruppo FB; immagini private)