Il sistema difensivo della Città

La città vecchia della Pigna di Sanremo, è il prodotto del ritorno sul litorale delle popolazioni che, tra gli anni 900 e 1000, si erano rifugiate nell'entroterra per sfuggire alle incursioni dei pirati barbareschi che Vista dal Porto della Città Vecchia agli inizi del '900avevano provocato lutti e distruzioni.

Il lato a levante della Pigna con ancora un pezzo di muro ai primi del XX secoloSorse così, sull'altura della Costa, dove oggigiorno si trova il Santuario omonimo, un agglomerato urbano : il "Castrum Sancti Romuli".

Anche se i maggior pericoli pirateschi erano diminuiti, purtuttavia altri predatori, provenienti dalle coste mediterranee dell'Africa ed anche dalla Spagna continuavano con le loro scorrerie per razziare qualunque cosa avesse valore, sia in termini alimentari, oro, gioielli ed anche in esseri umani, da vendere come schiavi.
Pertanto quasi tutte le cittadine della costa si munirono di fortificazioni accordandosi per posizionare torri di avvistamento in modo da poter allarmare i paesi vicini ad una probabile invasione dei pirati saraceni.

Anche il Castrum ebbe le sue torri ma non esisteva un vero e proprio sistema murario.

La doppia Porta San GiuseppeStrada animata con gli archetti tra una casa e l'altraInfatti, sulla collina da poco edificata, che fu per secoli il fulcro della vita cittadina, le case erano state costruite una accanto all'altra, con stradine strette e che si reggevano una all'altra con degli archi; gli ingressi alle singole case erano rialzati rispetto al livello stradale e quindi raggiungibili solo con dei gradini che, in caso di emergenza, potevano essere demoliti senza fatica.

L'inizio di Via Palma con somaro. Gli archetti oggi non ci sono più a causa della guerraLa discesa di via Palma con la vista sul campanile di San SiuroL'aspetto dell'agglomerato era tale che, a vederlo dal basso sembrava avesse le sembianeze di una specie di pigna, da cui il nome ancor oggi usato di "La Pigna" per individuare il luogo.



Anche nella zona alla base della vecchia città oltre il torrente Vallotto (il San Romolo), nella zona denominata "Il Piano" ma che vedrà il suo sviluppo solo più tardi, vi erano case come quelle descritte più sopra.

I resti delle mura neio pressi della chiesa di San GiuseppeIn qyuesta panoramica si vedono le mura che scendono fino alla Chiesa di San GiuseppeMalgrado però che l'aspetto difensivo si basasse soprattutto sul sistema di Case-fortezze, di mura ce n'erano, sia sopra che in basso, ma limitatamente a dei tratti vuoti, tra un gruppo di case e le altre.

La protezione di Sanremo fu rinforzata e cambiata varie volte in varie epoche, nel 1319-1321 e nel 1550-1562, ma di tutte queste rimangono pochi tratti nei pressi della porta San Giuseppe. 

Si ne può ricostruire il percorso in corrispondenza delle altre porte della città tuttora osservabili (completamente o parzialmente): porte della Montà o della Ciapéla, Santo Stefano, del Roglio, Candelieri., come possiamo vedere dal video in questa pagina.


Da rilevare sono due particolari che non si trovano nella Pigna, ma più in basso.

Il Bastione de la Ciapéla con le mura ancora esistente agli inizi del XX sevoloIl Baastione ed il muro, prima della demolizione della case intorno nei primi anni '30Uno è il Bastione della Ciapéla che fu costruito, insieme alle mura intorno, nel XVI secolo per proteggera l'unica fonte di acqua potabile esistente nel corso del torrente La piazza ancora ingomra dei detriti della guerra a cavallo del 1940 e 50Il Bastione quando fu salvato dalla demolizione degli anni '50Vallotto;

 



Il ponte rinforzato detto de la Ciapéla che andava dalla Pigna al PianoIIl ponte della Ciapéla si vede in secondo piano il primo è il ponte dei Boreal secondo è il ponte dall'omonimo nome che collegava la parte bassa della Pigna al Piano, le cui spallette erano rialzate proprio per proteggere il traffico tra le due sponde.


L'entrata dei Vallai dalla parte di via Santo StefanoUn tatto iniziale dei Vallai con le cantine ai latiDi estremo interesse il tratto di camminamento dei Vallai, fino al secolo scorso collegamento viario tra via Palma e la porta Santo Stefano, coperto nel 1509 in occasione della costruzione dell'oratorio dei Dolori.


Un altro tratto del percorso dei Vallai da via PalmaOggi Un pezzo della salita delle Rivolte di San Sebastiano, sovrastante i Vallaila parte rimasta, lunga una cinquantina di metri, è percorribile accedendo dal tratto inferiore delle Rivolte San Sebastiano.


Vi si affacciano le cantine delle case sovrastanti, e il buono stato di conservazione e di manutenzione consente di rivedere un angolo nascosto della San Remo di un tempo lontano, quando all'esterno esisteva ancora il vallum ricavato lungo le mura nel 1321.

(fonti: elaborazione da testi di vari Autori; immagini da Archivio privato)