Il sistema difensivo della Città
La città vecchia della Pigna di Sanremo, è il prodotto del ritorno sul litorale delle popolazioni che, tra gli anni 900 e 1000, si erano rifugiate nell'entroterra per sfuggire alle incursioni dei pirati barbareschi che avevano provocato lutti e distruzioni.
Sorse così, sull'altura della Costa, dove oggigiorno si trova il Santuario omonimo, un agglomerato urbano : il "Castrum Sancti Romuli".
Anche se i maggior pericoli pirateschi erano diminuiti, purtuttavia altri predatori, provenienti dalle coste mediterranee dell'Africa ed anche dalla Spagna continuavano con le loro scorrerie per razziare qualunque cosa avesse valore, sia in termini alimentari, oro, gioielli ed anche in esseri umani, da vendere come schiavi.
Pertanto quasi tutte le cittadine della costa si munirono di fortificazioni accordandosi per posizionare torri di avvistamento in modo da poter allarmare i paesi vicini ad una probabile invasione dei pirati saraceni.
Anche il Castrum ebbe le sue torri ma non esisteva un vero e proprio sistema murario.
Infatti, sulla collina da poco edificata, che fu per secoli il fulcro della vita cittadina, le case erano state costruite una accanto all'altra, con stradine strette e che si reggevano una all'altra con degli archi; gli ingressi alle singole case erano rialzati rispetto al livello stradale e quindi raggiungibili solo con dei gradini che, in caso di emergenza, potevano essere demoliti senza fatica.
L'aspetto dell'agglomerato era tale che, a vederlo dal basso sembrava avesse le sembianeze di una specie di pigna, da cui il nome ancor oggi usato di "La Pigna" per individuare il luogo.
Anche nella zona alla base della vecchia città oltre il torrente Vallotto (il San Romolo), nella zona denominata "Il Piano" ma che vedrà il suo sviluppo solo più tardi, vi erano case come quelle descritte più sopra.
Malgrado però che l'aspetto difensivo si basasse soprattutto sul sistema di Case-fortezze, di mura ce n'erano, sia sopra che in basso, ma limitatamente a dei tratti vuoti, tra un gruppo di case e le altre.
La protezione di Sanremo fu rinforzata e cambiata varie volte in varie epoche, nel 1319-1321 e nel 1550-1562, ma di tutte queste rimangono pochi tratti nei pressi della porta San Giuseppe.
Si ne può ricostruire il percorso in corrispondenza delle altre porte della città tuttora osservabili (completamente o parzialmente): porte della Montà o della Ciapéla, Santo Stefano, del Roglio, Candelieri., come possiamo vedere dal video in questa pagina.
Da rilevare sono due particolari che non si trovano nella Pigna, ma più in basso.
Uno è il Bastione della Ciapéla che fu costruito, insieme alle mura intorno, nel XVI secolo per proteggera l'unica fonte di acqua potabile esistente nel corso del torrente Vallotto;
Il secondo è il ponte dall'omonimo nome che collegava la parte bassa della Pigna al Piano, le cui spallette erano rialzate proprio per proteggere il traffico tra le due sponde.
Di estremo interesse il tratto di camminamento dei Vallai, fino al secolo scorso collegamento viario tra via Palma e la porta Santo Stefano, coperto nel 1509 in occasione della costruzione dell'oratorio dei Dolori.
Oggi la parte rimasta, lunga una cinquantina di metri, è percorribile accedendo dal tratto inferiore delle Rivolte San Sebastiano.
Vi si affacciano le cantine delle case sovrastanti, e il buono stato di conservazione e di manutenzione consente di rivedere un angolo nascosto della San Remo di un tempo lontano, quando all'esterno esisteva ancora il vallum ricavato lungo le mura nel 1321.
(fonti: elaborazione da testi di vari Autori; immagini da Archivio privato)