Un Teatro per l'Opera nato con il Casino
La struttura teatrale del Casinò venne ufficialmente inaugurata il 29 gennaio 1905 con l’opera Lakmé di Léo Delibes, diretta dal maestro Giannini.
L’impianto generale del teatro è rimasto essenzialmente quello dei primi anni del secolo scorso con una capacità complessiva di 400 posti, di cui 255 in platea, 99 in galleria e i restanti ospitati nei nove palchi disponibili. Il palcoscenico, molto ampio e a pianta quadrata, è dotato pure di una fossa per l’orchestra, mentre il boccascena ha un’altezza di sette metri.
Il sipario presenta i colori cari alla Casa da gioco matuziana: l’oro in basso e il rosso predominante, che ritorna nelle poltrone, mentre le pareti sono dipinte con un tenue colore giallo. In alto troneggia il leone, simbolo della città, che domina il sipario affiancato da fioriere decoranti una struttura caratterizzata da una serie di scarichi adatti per effettuare allestimenti particolarmente impegnativi e dotata di apparecchiature tecnologiche di ottimo livello.
Nei primi anni di attività il Teatro del Casinò non ebbe particolare rinomanza in quanto le compagnie di maggiore successo preferivano esibirsi nel più quotato e prestigioso Principe Amedeo, poi andato distrutto nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
Dopo l’assunzione della gestione della Casa da gioco da parte di Augusto Lurati nel 1908, gli spettacoli teatrali aumentarono considerevolmente sia nel numero che nella qualità. Nel teatro si esibirono inoltre le più acclamate vedettes del varietà musicale e le star più affermate del panorama teatrale e musicale nazionale e internazionale.
Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale l’attività del teatro venne ripetutamente interrotta, tanto che si tennero soltanto sporadiche proiezioni cinematografiche, come quella del celebre film Cabiria di Giovanni Pastrone, accompagnata dall’orchestra sinfonica che eseguì la "Sinfonia del fuoco" di Ildebrando Pizzetti.
Cessato il conflitto, la ripresa delle attività del Teatro dell’Opera andò peraltro molto a rilento, anche per il contemporaneo rinfocolarsi di accese polemiche in merito alla gestione della struttura.
Nel 1922 gli spettacoli ripresero vigore e sostanza con la rappresentazione di opere che videro la partecipazione di Eleonora Duse, quali "La Città morta", "La Gioconda", "Gli Spettri", di applauditi spettacoli tenuti dalla compagnia Sainati e da quella del Grand Guignol de Paris, di numerose operette, tra cui "La figlia dei Faraoni" di Merlotti e Bonicelli nel 1926, e di varie riviste e balletti.
Nel 1928 si verificò un deciso miglioramento del livello qualitativo degli spettacoli del teatro con la messa a punto di una stagione lirica più varia e prestigiosa, la rappresentazione di spettacoli da parte di rinomate compagnie, quali la Nuovissima con Milly, i balletti delle celebre ballerina russa Anna Pavlova, la proiezione del film Aurora (Sunrise) del regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau con relativo accompagnamento da parte di una grande orchestra, e l’istituzione di un’apposita Compagnia dell’Opera Comica.
Nel 1930, in occasione della stagione lirica, fu costituita un’orchestra stabile, dalla quale sarebbe nata due anni dopo l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. L’anno successivo il cartellone divenne ancora più ricco con spettacoli di eccellente livello grazie anche all’intraprendenza del nuovo gestore del Casinò Luigi De Santis, il quale fino al 1934, anno della sua morte, guidò con estrema competenza e sensibilità l’attività del teatro, che poté beneficiare dei positivi effetti della sua gestione fino all’inizio della seconda guerra mondiale.
Il 23 marzo 1932 era stata intanto rappresentata la prima assoluta dell’opera "Pinotta" di Pietro Mascagni, che ne curò direttamente la regia.
Un’altra «prima» di grande richiamo si ebbe il 15 marzo 1933 con "Il finto Arlecchino" di Gian Francesco Malipiero. Lo stesso anno venne costituita la Compagnia dei Balletti italiani da Camera, che nel 1935 sarebbe diventata Compagnia dei Balletti di Sanremo, promossa da Cia Fornaroli che allestì anche numerose opere musicali create appositamente per la compagnia.
Nel 1931 si tenne invece la prima conferenza del fortunato ciclo dei «Lunedì Letterari», voluti in modo particolare dal gestore De Santis e curati dal poeta di Riva Ligure Francesco Pastonchi, con un applaudito intervento del fondatore del movimento futurista Filippo Tommaso Marinetti, al quale sarebbero seguiti negli anni successivi quelli di importanti scrittori, musicisti e scienziati italiani e stranieri.
Nel 1933 fu poi la volta dell’esordio con "Quando si è qualcuno" di Luigi Pirandello della Compagnia stabile di Sanremo diretta da Marta Abba. All’attività teatrale si affiancarono in quegli anni pure importanti prime di rivista, come "Quando le donne dicono di no" dei fratelli Schwarz nel 1935, e di opera, quale "Amelia al ballo" di Giancarlo Menotti, presentata in prima italiana dopo l’esordio al Metropolitan di New York nel 1937.
Dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale l’attività teatrale riprese secondo le linee-guida indicate da una commissione artistica nominata dalla Giunta municipale, presieduta dal sindaco Adolfo Siffredi nel novembre del 1945, e della quale facevano parte, tra gli altri, il musicista Franco Alfano, Alfredo Cremieux e Amilcare Rambaldi.
Tra le varie iniziative promosse dalla commissione si ricordano in particolare l’allestimento dei testi vincitori il «Premio teatrale Sanremo» come "La torre sul pollaio" di Italo Calvino nel 1949, la messa in scena del Festival dell’Opera comica e l’ideazione del Festival della Canzone italiana nel 1951, e la rinascita del Quartetto Città di Sanremo nel 1952.
Sempre nell’ambito della fortunata serie dei festivals, nel 1961 il Teatro dell’Opera ospitò il primo Festival internazionale del Melodramma dedicato a Riccardo Zandonai, del quale furono rappresentate "Giulietta e Romeo" e "Conchita".
Il 27 dicembre 1954 il teatro del Casinò ospitò uno straordinario evento musicale: il concerto dei due più importanti cantanti lirici di quegli anni: Beniamino Gigli e Maria Callas, mentre continuava sempre ad esibirsi l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, che avrebbe tenuto importanti concerti di musica classica fino ai giorni nostri.
Nel 1983 il teatro tornò ad ospitare il ciclo delle conferenze culturali, ribattezzate «Martedì Letterari» e curate con profonda competenza da Ito Ruscigni, che vi invita ogni anno i più bei nomi del panorama letterario, scientifico e giornalistico nazionale e internazionale.
Tra le tante manifestazioni concertistiche si trovano anche quelle dedicate a portare nelle scuole la cultura della musica classica, oltre naturalmente alle opere tradizionali.
L’attuale stagione teatrale prevede inoltre la rappresentazione regolare di spettacoli musicali e di prosa, oltre allo svolgimento di importanti congressi e convegni, tutti ospitati in una struttura che è stata recentemente interessata da una serie di interventi di adeguamento alle norme di sicurezza e dal rinnovo degli arredi effettuati tra il 2001 e il 2003.
(fonti: testo di Andrea Gandolfo; immagini provenienti dal Web e da archivio privato)