Anche i Valdesi a Sanremo

Risalgono a gennaio del 1868 i primi tentativi di creare una comunità valdese a Sanremo quando il giovane pastore Paul Benemann, all'epoca alla guida delle chiese di Bordighera e Vallecrosia, tenne una serie di riunioni e culti di fronte e un piccolo ma vivace uditorio in una camera dell'Hotel Victoria. Pur riuscendo ad ottenere un buon successo, Benemann dovette però abbandonare quel campo di lavoro per dedicarsi interamente alla cura delle sue comunità.

Nel 1876 il Comitato di Evangelizzazione della Chiesa valdese invitò il pastore Antonio Bartolomeo Tron, all'epoca residente a Genova, a recarsi periodicamente a Sanremo, Imperia e Oneglia per tenere numerosi culti privati ​​in diverse famiglie di fede evangelica.
L'opera svolta da Tron portò presto alla nascita di una vera e propria comunità che, pur non possedendo ancora un luogo di culto, iniziò lentamente a crescere di numero e consolidarsi.
Tra il 1878 e il 1883 la comunità venne affidata alle cure dei diversi pastori residenti a Vallecrosia che si impegnarono a visitare quella località almeno una volta alla settimana.

Nel 1882 il pastore David Peyrot riuscì a raggiungere un importante accordo con la comunità evangelica sanremese di lingua tedesca che decise di mettere gratuitamente una propria cappella in corso Garibaldi, inaugurata ufficialmente nel gennaio di quello stesso anno.

La successiva opera di Enrico Matteo Malan (1883-1885) e Giovanni Rochat (1886-1888), entrambi residenti a Sanremo, beneficiò del supporto finanziario di diverse personalità straniere, tra cui va ricordata la tedesca Carolina Laura Heye (1830-1906), chiamata dai sanremesi suor o sorella Laura, la quale, cristiana fervente e animata da spirito ecumenico, una volta giunta nella Città dei Fiori per motivi di salute, diventò ben presto attiva e generosa sostenitrice di varie opere e istituzioni locali. Grazie al suo costante e continuo aiuto, la chiesa valdese di Sanremo crebbe numericamente e nel 1887 fu in grado di prendere in affitto una sala in via Gioberti che però venne abbandonata dopo pochi mesi.
La comunità, dopo varie ricerche, decise di trasferire il proprio locale di culto nell'ampio stabile che ospitava la scuola diurna, posto in via Umberto (oggi corso Mombello).
La scuola diurna avrebbe continuato a funzionare fino al 1935 ed ebbe, tra i suoi allievi, Italo Calvino che la frequentò dal 1929 al 1933.

L'arrivo di Giovanni Petrai a Sanremo nel corso del 1888 segnò un cambio in un nuovo periodo di prosperità, caratterizzato dal potenziamento delle diverse attività ecclesiastiche e da un rinnovato impegno a favore della scolarizzazione dei più piccoli.

Nel gennaio 1901 Ugo Janni, all'epoca presbìtero della Chiesa cattolica nazionale, domandò di essere accolto all'interno della Chiesa valdese insieme a tutta la comunità vecchio-cattolica di Sanremo. Nell'aprile di quello stesso anno la Tavola Valdese accettò la richiesta e Janni sarebbe entrato a tutti gli effetti nel corpo pastorale nel 1902 in qualità di successore di Giovanni Petrai. In deroga agli ordinamenti valdesi dell'epoca, Janni rimase pastore a Sanremo fino al 1938, anno della sua scomparsa.
Tale condizione particolare era stata imposta da Laura Heye, benefattrice della comunità ligure, e accettata dal Sinodo valdese.

Negli ultimi mesi del 1903 Ugo Janni e Laura Heye conclusero la trattativa per l'acquisto di un ampio lotto di terreno, all'angolo tra via Carli e via Roma, dove una volta sorgeva la chiesa anglicana di San Giovanni Battista  ma che però fu distrutta da un violento incendio. 

Il fregio sopra la Casa
Nel corso dell'anno successivo iniziarono i lavori per l'edificazione della Casa valdese, delle nuove aule scolastiche, dei locali per le attività giovanili, dell'alloggio del pastore, ma anche e soprattutto del tempio.

Il complesso della Chiesa e la Casa Valdesi

Il portale d'accessoIl progetto dell'edificio costruito venne commissionato all'architetto Giovenale Gastaldi jr. che si avvalse della consulenza tecnica dell'ingegner Liborio Coppola.

La sala dell TempioIl tempio venne aperto ufficialmente nel novembre 1907 con la predicazione del famoso pastore Teofilo Gay, giunto dalle valli valdesi.
In quell’occasione venne anche scoperta la lapide in memoria di Laura Heye, scomparsa l'anno precedente.

Il leggio della funzioneL'arrivo di Giovanni Bonnet nel 1939 rappresentò un momento molto importante nella vita della chiesa.

Il pastore si occupava periodicamente di una vasta diaspora comprendente località come Loano, Alassio, Ceriana, Imperia, Albenga e Savona, cercando allo stesso tempo di ristabilire la quiete e l'armonia all'interno della comunità sanremese, ancora fortemente provata dalla morte di Janni.


All'inizio del 1943 il pastore decise di lasciare temporaneamente il suo incarico a causa di un brusco peggioramento delle sue condizioni di salute, venendo sostituito da Neri Giampiccoli fino al giugno 1945.

Il Tempio

La Casa ValdeseTornato a Sanremo, il pastore si occupò di lavori di risistemazione e ricostruzione degli edifici danneggiati dalla guerra, tra cui il tempio che, interamente restaurato, venne successivamente inaugurato la domenica delle Palme del 1946.

Dal dopoguerra ai giorni nostri la chiesa valdese della città ha conosciuto alterne vicende e fortuna; oggi prosegue fiduciosa il suo cammino verso un avvenire di testimonianza evangelica, non senza - e malgrado - le difficoltà dei tempi moderni.

(fonti: testo dal Sito del Patrimonio Valdese in Liguria; immagini archivio privato e Web)

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