Quarta parte 1961 - 1966)
Anno 1961.
Le buone idee sono come i buoni semi: se cadono su terreno fertile e vengono coltivati con cura possono dare ottimi frutti.
L’idea di “Europa in Fiore” nacque alcuni anni orsono, rimase allo stato di esperimento per varie ragioni, ma era destinata a realizzarsi e a lanciare il suo richiamo a tutto il continente.
Uno slogan di notevole successo e che ben rendeva l'idea recitava: “L'inverno vi offre la primavera di Sanremo” e tale dicitura campeggiò a lungo su manifesti, pieghevoli e opuscoli vari che reclamizzavano il corso fiorito. Sole primaverile e tripudio di fiori in pieno inverno: questo era in sintesi il menù che la città offriva alla folla cosmopolita accorsa ad assistere all'evento.
La manifestazione era matura per ampliare ulteriormente gli orizzonti estendendo la sua fama a livello internazionale e furono invitate a partecipare diverse nazioni straniere, ottenendo ancora maggior successo e popolarità, diventando così un vero e proprio evento spettacolare di livello europeo.
Ideatore, direttore artistico e supervisore fu Rino Ceriolo, che disegnò i bozzetti o comunque seguì la creazione e la realizzazione dei carri dedicati, di volta in volta, a città, personaggi, favole e tradizioni dei vari paesi dell'Europa.
Talvolta gli stessi carri vennero successivamente allestiti anche all'estero, con ulteriore beneficio per la manifestazione e per tutta la Riviera dei Fiori.
La prima edizione di “Europa in Fiore” si è svolta Domenica 19 febbraio 1961, sotto uno splendido sole, con la partecipazione di dieci nazioni europee più l'Italia.
Il comitato Organizzatore era composto: dal Presidente I. De Mori, dall’ assessore al turismo ing. P. Goya, dal “factotum” B. Tamponi, da V. Azzali, G. D’Agostino, G. Birone, G. Napolitano, A. Lolli, e dal direttore del corso L. Bernuzzi.
Presentatore ufficiale della sfilata è stato il sig. E. Malfatti.
La manifestazione venne ripresa in diretta dalle telecamere della RAI che, grazie all'Eurovisione, la diffusero in tutta Europa a milioni di spettatori.
La folla assiepata lungo tutto il percorso fu valutata in oltre 50.000 persone.
Nella mattinata sfilarono per le vie della città tutti i gruppi folcloristici che nel pomeriggio avrebbero accompagnato i carri, sui quali presero posto miss del paese di appartenenza e diverse belle ragazze sanremesi, contribuendo ad arricchirli ed ingentilirli grazie alla loro presenza.
Aprì la sfilata la banda folcloristica “Canta e Sciuscia” seguita dal carro “Primavera nel Mondo” della locale A.A.S.T. (Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo), in rappresentanza di Sanremo, infiorato da Ada Moriano Battistotti con un tripudio di strelitzie, garofani e fiori di pesco. Rappresentava una scena ambientata al Polo Nord, dove foche, pinguini ed eschimesi per una volta non si trovavano sotto la neve, ma in una distesa di corolle fiorite, mentre la statua vivente della primavera dispensava grandi sorrisi a tutti.
Quindi l'Austria, con “Pagina Romantica” di Lori Alberti, ispirato ai celebri valzer viennesi, con una bellissima ragazza racchiusa in un’enorme vaporosa gonna di organdis color verde acqua marina decorata da 200 orchidee, mentre due belle figuranti impersonavano una coppia di ballerini; una raggiera di nastri bianchi e verdi veniva tesa dai componenti del gruppo “Bad Aussees” di Graz che indossava i costumi caratteristici della Stiria.
Per il Belgio “Festival in Technicolor” di Lindita Biggio: molti fiori e tappeti verdi trapuntati da garofani con bianche coccarde di tulle ricordavano la mostra dei fiori di Gand; sono stati usati circa 7.000 garofani di diverse varietà, 30 dozzine di rose pregiate e 20 dozzine di strelitzie. Il carro era seguito dal gruppo folcloristico Fanny Thiboud di Liegi che indossava casacche grigie da minatori offrendo un suggestivo contrasto alle calle multicolori ed era accompagnato da tre suonatori di clarinetto, violino e fisarmonica.
La Danimarca era rappresentata da “Un Fiore per il mio Castello”, infiorato dai carristi di Villa Ormond con 20.000 calendule e 2.000 garofani e dozzine di strelitzie. Il castello e la corona tricuspide facevano riferimento al principe Amleto e alla cittadina di Helsingøer, da qualche anno gemellata con Sanremo; accompagnava il carro il gruppo “Helsingøer Pige Garde” composto da 50 majorettes e fanfara, in divisa azzurra e bianca con berretto infiocchettato di rosso, che effettuava evoluzioni applaudite dal foltissimo pubblico.
Per la Francia “Une fleur pour mon amour”, decorato da Domenico Ziviani, presentava cinque corbeilles piene di strelitzie sopra un tappeto di garofani rosa e fiori di pesco: sono occorsi ben 200 dozzine di strelitzie e circa 22.000 garofani. Nelle corbeilles si notavano cinque ballerine con i classici tutù: in quella centrale c’era l’attrice Francoise De Quental. Seguiva il gruppo folcloristico “Provinces Françaises” con bellissimi costumi di seta e velluto a ricami d'oro.
Il carro della Germania era “Armonie Fiorite” infiorato da L. Biggio, C. e P. Bernocchi, presentava due cigni bianchi e un vaso stilizzato: su di un mare di garofani rosa navigava il grande cigno del Lohengrin di Wagner. Sono stati impiegati circa 20.000 garofani bianchi e rosa e il carro era accompagnato dal gruppo bavarese “Ruhpolding” con i classici costumi e le danze caratteristiche.
La Gran Bretagna era rappresentata da “Regalità” adornato da G. Pesante: era sovrastato da uno scudo araldico con due leoni rampanti fatti di calendule mentre i colori della bandiera britannica erano ottenuti con violette, garofani e calendula; il gruppo era il “Royal Scottish Country Dance” di Londra con i classici gonnellini scozzesi e le cornamuse che accompagnavano figure di danza. La miss sul carro era la nota soubrette Gloria Paul.
Per l'Olanda “Tulipani e Mulini a Vento” decorato da A. Bonfante con una profusione di tulipani e vari fiori; il soggetto era il classico mulino a vento: le olandesine sul carro indossavano cuffie bianche, ma realizzate con petali di garofani ed il gruppo che lo scortava era “De Schermer Dansers” di Stompetoren, composto da autentiche olandesine con zoccoli e cuffiette tradizionali.
La Spagna era rappresentata da “Tavolozza Spagnola”, di G. Barla, D. Gradi e G.B.Lentisco. ispirato ai colori giallo e oro della bandiera iberica e con una grande fontana moresca, il tutto realizzato con circa 30.000 garofani e il carro era accompagnato dal gruppo “Coros y Danzas de España” di Barcellona con giubbetti di velluto e mantiglie di pizzo.
Seguiva la Svezia con “Viaggio Verso il Sole” infiorato da G. Ghu e A. Lo Faro: presentava una slitta e due bianche renne stilizzate su di un tappeto fiorito, con circa 30.000 garofani. A bordo la biondissima miss Tania Beryll indossava uno splendido abito primaverile. Il gruppo era “Folklore Sweden” di Stoccolma e ha eseguito alcune danze tradizionali.
Quindi veniva la Svizzera, con “Appuntamento in Riviera”, adornato da G. Barla, D. Gradi e G.B. Lentisco, che raffigurava un classico orologio svizzero e aveva richiesto l’impiego di circa 25.000 garofani e 36 dozzine di strelitzie. Era preceduto dalla Corale di Ventimiglia e dalle Fanciulle di Diano Marina mentre lo seguiva il gruppo folcloristico della Svizzera Centrale di Lucerna che intrecciava danze accompagnate da vocalizzi di “jodler” alpini.
Chiudeva la sfilata l'Italia, con il carro “Europa in Fiore” infiorato da D. Ziviani. La miss Italia Anna Ranalli era assisa su di un trono floreale con garofani e tulle a profusione. Era accompagnato da gruppi folcloristici della Riviera dei Fiori, con le bande: “Tiralogni” di Bordighera, “Florelia” di Ospedaletti, e “Rumpi e Streppa“ di Finalmarina.
A beneficio degli ospiti stranieri sono stati organizzati banchetti, giri turistici e vari festeggiamenti in onore delle loro rappresentanze, i cui componenti erano quasi titubanti ed imbarazzati trovandosi immersi in un tripudio di fiori come non avevano mai visto. Al momento della partenza per far ritorno ai paesi di provenienza, tutti hanno ricevuto omaggi floreali composti da strelitzie, orchidee e garofani, affinché giunti a destinazione potessero conservare ancora un ricordo tangibile della grande manifestazione a cui avevano preso parte.
(Notizie estratte da “L'ECO DELLA RIVIERA “ di domenica 19.02 e giovedì 23.02.1961).
Anno 1962.
La seconda edizione di “Europa in Fiore” si è svolta il 28.01.1962.
I progetti erano di Rino Ceriolo che aveva dato fondo alla sua fantasia e sono stati realizzati con maestria dai validi artigiani veterani di tante edizioni del corso fiorito.
Tutte le toilette indossate dalle miss presenti sui carri della sfilata erano state messe a disposizione da “Haute Couture” di N. Ricci – Grioni e hanno aggiunto un tocco di grande eleganza a tutti i carri della sfilata.
Ogni carro era preceduto da una vettura fuori serie “Innocenti” recante un cartello col nome della nazione partecipante; tutte erano riccamente addobbate con fiori di varie qualità e avevano a bordo una sorridente miss.
I carri erano accompagnati da gruppi musicali o folcloristici del Paese interessato.
La manifestazione è stata ripresa, in collegamento eurovisivo, dalle telecamere della RAI.
Ha aperto la sfilata, come da tradizione, la banda caratteristica sanremese “Canta e Sciuscia” dalle sgargianti divise e dai bizzarri strumenti.
Veniva quindi la banda dell’Aviazione Americana che eseguiva musiche molto vivaci.
Seguiva il gruppo folcloristico della “Cavalcata Sarda”, dai ricchi costumi tradizionali, che in questa occasione si è avvalso di moderne Lambrette anziché dei famosi cavallini sardi.
Il primo carro mostrava il nome di Sanremo che formava un luminoso arco di calendule: rappresentava l'Italia ed era intitolato “No all'Inverno”: infiorato da D. Ziviani, con una barriera fitta tutta di garofani e strelitzie che faceva argine ad un pupazzo di neve, mentre la reginetta del carro simboleggiava la primavera e indossava un elegante abito da gran sera di raso bianco e pizzo con strass d'argento e tulle.
Il gruppo che procedeva davanti al carro era costituito dagli sbandieratori della “Giostra del Saracino” di Arezzo che facevano volteggiare i loro stendardi.
Veniva quindi il Belgio, con “Sorrisi e Merletti”, addobbato da Rubini e Franchini: raffigurava un vaporoso cestello di garofani e tulle rosa con rami di pesco fioriti. Le toilette in seta plissettata riprendevano il carattere del carro.
Il gruppo folcloristico era “Ommegang”, di Bruxelles, che eseguiva un’antica danza intorno ad un grande fantoccio.
A seguire la Danimarca, con “Il brutto Anatroccolo” decorato da G. Ghu e A. Lo Faro., presentava un cigno bianco e un castello rosso con tante calle multicolori. L'abito della miss aveva il corpetto ricamato in oro su fondo rosso e una grande gonna di tulle degradante dall'indaco al celeste.
Un gruppo di “Pescatori della Groenlandia” nei caratteristici costumi polari precedeva il carro.
Per la Francia il carro “L'Etoile de Paris”, infiorato da Lindita Biggio: un Arco di Trionfo stilizzato, realizzato in calendula e garofani arancione con sotto una raggera di garofani e tulle crema. Abito bianco per la miss, laminato d'argento e tulle verde per le damigelle, con piume di struzzo e calze a rete.
Al seguito il gruppo folcloristico “Amicale des Landais” con i costumi in pelle di montone che si muovevano con abilità sui lunghi trampoli abitualmente usati per sorvegliare le greggi.
Era quindi la volta della banda musicale “Florelia” di Ospedaletti.
La Germania era rappresentata da “Birra a go-go” di G. Barla, D. Gradi e G.B. Lentisco. Un grande boccale con una cascata di calendula che finiva con una spuma di garofani bianchi. In cima al recipiente, sotto al coperchio, una miss con abito di seta verde e corsetto a pagliuzze dorate.
Il carro tedesco era accompagnato dalla fanfara di Dusseldorf “Duesseldorfer Fanfaren-Korp” e dal gruppo folcloristico bavarese “Bad Wiessee”, con costumi settecenteschi.
La Gran Bretagna presentava “Cambio della Guardia” addobbato da Ada Moriano: la classica torre di Westminster e due guardie reali con un alto colbacco nero. La toilette della miss era in stile floreale con ricami a fiore di pesco.
Precedeva il carro un folto gruppo di “Scots Guards” con le cornamuse e la caratteristica divisa composta da giubba rossa, gonnellino scozzese e colbacco nero.
Subito dopo la Norvegia con il carro “All'Arrembaggio della Riviera”, decorato da Barla, Gradi e Lentisco: presentava una nave vichinga con la carena di garofani arancioni “Super Sole” che navigava su di un mare di fiori azzuri.
Gruppo folcloristico “Leikarringer I Bondeungdomslaget” di Oslo che eseguivano antiche musiche e danze tradizionali.
Veniva quindi per l'Olanda “Zoccoli e Olandesine”, infiorato da G. Pesante: originale la versione dei mulini a vento con le pale sostituite da bianche margherite con le corolle rotanti sullo stelo.
Il gruppo che anticipava il carro era “Wij Eren't Olde”, composto da persone non più giovani, ma che si esibivano abilmente in danze e balli tradizionali.
A seguire la Spagna con “Gitana di Andalusia” adornato dal Gruppo carristi Comunali: un pettine di calendule, un tappeto di garofani misti e una fuga di strelitzie (in tutto circa 30.000 fiori). La miss indossava un abito gran sera di pizzo, strass e paillettes con corsetto a doppia ala, ispirato al costume da sposa delle nobili spagnole.
Fungeva da avanguardia il gruppo folcloristico “Coros y Danzas de España” di Barcellona che hanno mostrato danze di antica tradizione.
Sfilava quindi la banda caratteristica “La Zanzara” di Taggia.
La Svezia era rappresentata da “Slalom di Fiori” di Piero e Carlo Bernocchi con uno bellissimo scivolo di garofani ben livellati e fasciati con tulle bianco.
Precedeva il carro il gruppo delle ginnaste “Svitjod” di Göteborg in body azzurro che eseguivano esercizi con la palla. Fra di esse figuravano anche alcune atlete che avevano partecipato con successo all’olimpiade del 1960 e ad altre importanti competizioni internazionali.
Di seguito la Svizzera, con “Confine Fiorito” a cura dell'A.A.S di Verbania-Pallanza: un cancello trapuntato di rose rosse indicava la frontiera, oltre la quale, sotto un tipico chalet, facevano bella mostra le famose azalee del Verbano.
Il carro era preceduto dalla banda musicale “Musique Municipale de la Ville de Genève”, che vantava importanti riconoscimenti in numerosi concorsi bandistici e indossava pittoreschi costumi.
Per ultimo il carro dell'Ungheria con “Passo di Czarda”, infiorato da A. Bonfante e rappresentava la Pustza selvaggia.
Era accompagnato dal gruppo dal gruppo “Mecsek” di Pecs con i guardiani dei cavalli bradi e bovari muniti di fruste; coppie in costume eseguivano vorticose figure di danza.
La sfilata era chiusa da un’altra famosa banda caratteristica, ospite abituale del corso fiorito, cioè la “Rumpi e Streppa” di Finalmarina.
Il successo della manifestazione ha largamente superato le previsioni e ha clamorosamente smentito tutti coloro che ritenevano insuperabile il consenso ottenuto dalla prima edizione.
Sole di primavera e trionfo di fiori in pieno inverno: questo è il prodigio che Sanremo ha presentato agli spettatori; l’abbinamento carri fioriti e belle fanciulle può ben definirsi il “technicolor” di “Europa in Fiore”: questo, in sintesi, potrebbe essere il commento sulla fastosa sfilata che ha avvinto circa 60.000 persone stipate lungo il suo percorso oltre allo sguardo di milioni di telespettatori.
(Notizie estratte da “L’ECO DELLA RIVIERA” di giovedì 01.02. e domenica 04.02.1962).
Anno 1963.
La terza edizione di “Europa in Fiore” ha avuto luogo il 27.01.1963.
Ci fu molta preoccupazione per l'approvvigionamento dei fiori a causa dei danni provocati alle coltivazioni dalle gelate, ma in qualche modo il problema fu superato e la manifestazione poté svolgersi regolarmente.
Nella settimana precedente venne organizzato dall’Ente Mostre Floreali il concorso “Vetrine Fiorite” che vide la partecipazione di noti floricoltori e di oltre 40 negozi del centro cittadino.
Fra le altre manifestazioni collaterali da ricordare anche il concorso “Bouqet d’oro”, che ha visto cimentarsi i più importanti fioristi delle capitali delle nazioni partecipanti ad “Europa in Fiore” nella gara per confezionare il più bel mazzo di fiori e che ha avuto luogo nei giorni scorsi nel padiglione di Villa Ormond.
Nel periodo dal 25.1 al 28.1 sono stati graditi ospiti della città gli equipaggi delle navi militari presenti in rada: Dragamine inglese “Shavington”, Cacciatorpediniere francese “D’Estes”, Cacciatorpediniere americani “Farragut” e “Meredith”, Cacciatorpediniere “Impetuoso” e Fregata “Cigno” della Marina italiana. Gli ufficiali delle varie navi hanno anche potuto assistere alla sfilata dei carri.
In questa occasione l'organizzazione aveva deciso di escludere il nuovo metodo d'infiorare, cosiddetto “a placcaggio”, cioè utilizzando solo le corolle dei fiori infilzate con i chiodi sull'imbottitura, privilegiando invece la vecchia tecnica tradizionale con fiori recisi di prima scelta, a stelo lungo, disposti in ciuffi, a raggera, a cascata, che offrivano uno spettacolo molto più elegante.
L'ideatore dei carri fu, come per le edizioni precedenti, Rino Ceriolo, ormai vero e proprio deus ex machina della manifestazione, con la collaborazione dell'artista Jean Butin. Il tema dominante del corso erano le fiabe e i loro personaggi.
Il Comitato Organizzatore era composto: dall’assessore al Turismo sig. Igino de Mori, dai sigg. Tommaso Costa, Bruno Tamponi, Andrea Lolli, Adolfo Siffredi, Carlo Ranise, Vittorio Azzali, Giovanni Birone, Renato Gori, Leonardo Castagneto (dir. E. P. T. di Imperia), Rinaldo Boscetto, Giovanni D’Agostino, Gianfranco Bau e Piero Gamberini.
La sera del sabato precedente il corso le bande e i gruppi folcloristici hanno presentato uno spettacolo straordinario nel mercato dei fiori di c.so Garibaldi, mentre la domenica mattina hanno sfilato per le vie cittadine.
Al corso fiorito hanno presenziato anche numerosi delegati ENIT provenienti dalle loro sedi situate nei vari paesi europei presenti alla manifestazione.
La sfilata si è snodata sull’ormai tradizionale percorso: via Roma, dalla fontana dello Zampillo fino all’incrocio con via Verdi, via Nino Bixio e rientro su via Roma. Sono state allestite ben nove tribune dislocate nei punti strategici per accogliere autorità, ospiti illustri e spettatori paganti, mentre lungo le strade sono state collocate le transenne per contenere la grande folla. I prezzi dei biglietti variavano dalle 500 lire per i marciapiedi di via Roma fino alle 4.000 lire per la tribuna lato monte di c.so Mombello. I marciapiedi di via N. Bixio erano gratuiti.
Tutto il corso è stato ripreso in diretta dalla RAI, collegata con l’Eurovisione, permettendo di assistere allo spettacolo a diverse decine di migliaia di spettatori che si sono aggiunti ai circa 70.000 venuti a vederlo dal vivo.
Fra i fiori che hanno riccamente addobbato i carri e quelli utilizzati per il lancio durante lo svolgimento del corso si è calcolato che sia stato largamente superato il milione e mezzo di unità, che costituisce un quantitativo notevole, se si tiene anche conto delle difficoltà di rifornimento sorte per le gelate dei giorni precedenti la manifestazione.
I vari carri erano preceduti da autovetture “Innocenti 950 spider” ornate di fiori, con a bordo modelle che indossavano abiti creati espressamente per “Europa in Fiore” e messi gentilmente a disposizione dalla sartoria “N. Ricci – Grioni” di Sanremo e Parigi.
La sfilata è stata aperta dalla banda folcloristica locale “Canta e Sciuscia”, tradizionale componente della manifestazione, seguita dal nuovo gruppo folcloristico della “Famija Sanremasca” creato e diretto da Giuseppe Baudo (il “Pippo” della TV non c'entra. n.d.a.), composto da 42 elementi accompagnati dal gruppo musicale “Trio dei fiori” con Alberto Malgarini mandolino, Carlo Carbonetto chitarra, Carlo Bergamini fisarmonica; tutti hanno riscosso molti applausi lungo l’intero percorso.
Subito dopo sfilò la banda militare della 17.ma Brig. U.S. Air Force con le scintillanti uniformi.
Il gruppo storico dei Balestrieri di Gubbio ha preceduto il primo dei dodici carri, quello di Sanremo, in rappresentanza dell’Italia: “Primavera del Mondo” infiorato da Lindita Biggio. Si vedeva una grande conchiglia di tulle celeste, 500 rami di pesco fiorito, 900 strelitzie, 8.000 garofani bianchi e arancione (Super Sole). Uno stuolo di belle ragazze rappresentava le diverse opportunità di svago per i turisti: Tennis, Ippica, Yachting, Fiori, Casinò.
Il gruppo folcloristico “Edelweiss” di Klagenfurth anticipava il passaggio del carro dedicato
all'Austria con “C'era una volta...”, decorato da A. Bonfante con 25.000 fiori di mazzeria oltre a numerose calle e strelitzie. Vi figuravano vari personaggi abituali delle fiabe: una fatina, Cappuccetto Rosso, uno gnomo, e un folletto su di un prato verde con 25.000 fiori assortiti oltre a calle e strelitzie. La spider era addobbata con gladioli, mentre la miss indossava un completo di pizzo Sangallo color acquamarina con fiori bianchi e azzurri.
Il gruppo folcloristico successivo era “Merchten” di Bruxelles che era seguito dal carro del Belgio con “Il Re delle Acque”, adornato da G. Ghu e figlio, con 9.000 garofani , 12 dozzine di strelitzie e ben 4.500 metri di tulle; presentava una Sirena in lamé dorato con una corona di tulle cangiante in rosa e giallo, tre onde stilizzate di tulle azzurro trapunto di garofani bianchi, ciascuna guidata da una coppia di cavallucci marini gialli. Sulla spider calle bianche e la miss che indossava un modello di seta stampata a grandi rose con drappeggi fino alla gonna.
Quindi ecco il gruppo “La chanson du Rhone” da Bienne che precedeva il veicolo della Svizzera, ispirato alla storia di “Heidi”, addobbato da Gino Barla: presentava la piccola Heidi nell’ambiente di città e di montagna, con tre abeti, il cui tono scuro montano era realizzato magicamente con un mosaico di scagliette verdi rosse e azzurre, una fontanella bordata da 200 vasi di ciclamini, 3.000 mazzetti multicolori e 4.000 garofani. L’auto era infiorata con gladioli rosati e il modello della ragazza rose stampate in tonalità dal rosso al giallo e al rosa.
A seguire il gruppo folcloristico “Vikings Danois di Frederinksund per la Danimarca che presentava “La Sirenetta”, infiorata da Angelo Lo Faro: vi figuravano la Sirenetta, un marinaio, una ruota di timone e un'ancora di semprevivi bianchi, reti e nasse con gladioli e rami di pesco in fiore, 6.000 garofani ”Sole mio” montati con tulle rosa-giallo. Sulla spider gladioli violetti e un’avvenente miss bionda in abito da cerimonia in pizzo azzurro su sfondo di raso bianco.
La banda musicale “Dusseldorf Fanfaren-Korps” e il landau dei principi di Dusseldorf precedevano il carro della Germania, con “Biancaneve e i Sette Nani” decorato da G.B. Lentisco; mostrava una casetta con un albero dai rami brulli, ma adornati da “pompon” di garofani rossi, altri garofani componevano grandi infiorescenze in calici ottenuti con foglie di ficus, formando macchie di colore sul prato e sporgendo dai ciuffi d'erba: in tutto c'erano circa 10.000 garofani. La spider era ornata con gladioli bianchi: il modello della miss era in seta stampata a grandi orchidee arancioni.
Il gruppo folcloristico “Coros y Danzas de España” faceva da apripista al carro della Spagna, con la storia di “Don Chisciotte”, infiorato da G. Pesante con 10 dozzine di strelitzie, 200 rami di pesco in fiore, 3.500 calendule, e 3.500 rose gialle Vandengon: il cavaliere con la lancia in resta sembrava sul punto di lanciarsi contro grandi fiori girevoli che simboleggiavano i mulini a vento. La spider presentava un a varietà di rose gialle e la ragazza indossava un abito di seta stampato con campanule di varie tonalità rosa.
Un altro gruppo folcloristico, “Gernika”, dai paesi baschi, precedeva il carro della Francia ispirato a “Cenerentola”, adornato da D. Ziviani con una profusione di tulle, 300 rami di fiori di pesco, 16.000 garofani bianchi e rosa mentre due belle ragazze impersonavano Cenerentola e il Principe. L’auto era ornata di garofani rosa e bianchi, mentre la miss indossava un modello in organza di seta azzurra a fiorami.
Toccava poi alla banda della “Royal Horse Guards” di Londra, seguita dalla Gran Bretagna con “Peter Pan”, addobbato da Ada Moriano con una profusione di piante ornamentali (Pandanus, Croton, Aralie, Philodendron) e un prato variopinto di anemoni, ranuncoli, fresie, narcisi e tulipani per simulare l'isola dei pirati con Peter Pan, Trilly Campanellino e Capitan Uncino. Sulla spider un elegante modello in pizzo d’oro su raso azzurro.
Il gruppo folcloristico “De Kikversen” di Hertongenbosch annunciava il carro che rappresentava l'Olanda, “Cuffie a Tulipano”, infiorato da Carlo Bernocchi: tre ragazze con copricapi a foggia di grandi corolle di tulipani e attorno altri fiori stilizzati; la decorazione floreale era composta da folti gruppi di tulipani e 8.000 garofani. Anche la spyder era addobbata con dovizia da tulipani, oltre a narcisi, anemoni e ranuncoli e la bionda miss indossava un modello in seta con ampio velo avvolgente.
Quindi è stato il turno del gruppo “Leikarringen i Bonde-ungdomslaget” di Oslo per la Norvegia, con il carro ispirato alla favola “L'Uccello d'Oro” decorato da Santino Franchini con 2.000 m. di tulle, 500 strelitzie e 8.000 garofani, che facevano corona al principe e alla damina della fiaba. Sulla spider una profusione di margherite e garofani; la miss era fasciata in un’elegante toilette di seta.
Veniva subito dopo il gruppo folcloristico “I trovatori di Bellman” che precedeva l'ultimo carro, quello della Svezia, con “Il magnifico Viaggio del Piccolo Nils”, adornato da Giuseppe Gradi con 5.000 calendule per rivestire delle casette, 10.000 fresie, anemoni e narcisi a ravvivare il prato e il paesino sopra al quale sembravano levarsi in volo le tre oche selvatiche che trasportavano il piccolo Nils. La spider era adornata con diverse varietà di fiori e la graziosa fanciulla a bordo indossava un abito con tessuto stampato a fiori rosa.
Chiudeva infine la sfilata la nota banda caratteristica “Rumpe e Streppa” di Finalmarina, tradizionale ospite del corso fiorito.
Malgrado la fredda tramontana che ha soffiato sulla città, non è mancato il sole a rallegrare la giornata e si può dire che questa “Europa in Fiore” ha dimostrato di essere sempre più una gran festa dei fiori, profumato e variopinto prodotto che soltanto Sanremo è in grado di offrire a piene mani in pieno inverno agli ospiti italiani e stranieri.
(Notizie estratte da “L'ECO DELLA RIVIERA” di giovedì 24.01 e giovedì 31.01.1963).
Anno 1964.
Ancora una volta Sanremo ha organizzato la manifestazione “Europa in Fiore”, giunta alla sua quarta edizione, che si è svolta domenica 19 gennaio.
A contorno della manifestazione erano stati organizzati alcuni eventi di notevole importanza che hanno attirato folle di spettatori e di esperti.
La prima è stata la mostra “La casa in Fiore”, ideata dall’architetto Gio Ponti, ambientata nel padiglione della villa Ormond. L’idea di base era costituita dal concetto che i fiori non debbano essere un vago complemento delle nostre case ma ne diventino i protagonisti quasi assoluti. La realizzazione è stata curata dagli architetti Giuliana Grossi Corsini, discendente di una nota famiglia sanremasca, e Costantino Corsini, Jolanda Collamati Wiskemann e Giorgio Wiskemann, con la collaborazione dell’arredatore floreale barone Pasino Bagatti Valsecchi, sotto l’egida e a cura dell’Assessorato al Turismo e dell’Ente mostre floreali di Sanremo. Oltre alla presentazione dei vari ambienti della casa, la mostra è stata completata da otto composizioni a tema fisso; al piano terreno quattro aiole dedicate ai fiori delle quattro stagioni e al piano superiore quattro tipi di giardini: all’italiana, alla giapponese, all’inglese e alla messicana.
Inoltre è stato organizzato il concorso “Corbeille d’oro Sanremo 1964” al quale hanno partecipato fioristi provenienti da tutte le nazioni presenti ad “Europa in Fiore” e che prevedeva l’assegnazione di premi distinti per le opere della sezione rose e della sezione garofani.
Il sole che aveva brillato tutta la settimana precedente non ha fatto mancare la sua presenza nemmeno alla domenica, facendo risplendere il colore dei fiori e riscaldando gli ospiti stranieri, che hanno potuto dimenticare per qualche ora la nebbia e la neve dei loro paesi lontani, e contribuendo così a rendere indimenticabile questa edizione di “Europa in Fiore”.
Senza dubbio il corso fiorito di quest’anno ha meritato la palma del migliore fra quelli che si sono susseguiti negli anni precedenti. La bellissima giornata, il pubblico molto numeroso ed entusiasta, l’elevato livello dello spettacolo dei gruppi folcloristici, i carri concepiti con genialità e realizzati con molta maestria e dovizia di fiori: tutti questi elementi hanno contribuito al successo della manifestazione.
A testimonianza dell’importanza raggiunta dall’evento, la trasmissione televisiva ha visto la presenza di numerose troupe che hanno diffuso la sfilata in molti paesi europei e la stampa ha portato a Sanremo un centinaio di inviati, fra italiani e stranieri.
La decorazione floreale dei carri è stata effettuata, oltre che da valenti ed esperti artigiani locali, anche da fioristi stranieri, che non hanno affatto sfigurato, anzi, si sono dimostrati all’altezza della situazione.
La sera precedente i gruppi folcloristici dei paesi partecipanti si sono esibiti al Teatro Ariston, dando vita ad uno spettacolo meraviglioso, con “numeri” di valore internazionale che hanno offerto un panorama sufficientemente completo del vastissimo campo del folclore europeo.
Il corso fiorito ha forse trovato la sua canzone: “Fiori”, composta da Alberto Rabagliati, cantata da una Nilla Pizzi in gran forma e diffusa parecchie volte dagli altoparlanti lungo il percorso della sfilata.
I vari carri fioriti sono stati preceduti da una vettura infiorata, con a bordo una annunciatrice televisiva e un cartello con il nome della nazione interessata, nonché dal rispettivo gruppo folcloristico.
La sfilata è iniziata puntualmente alle ore 14,30, con la banda caratteristica “Matuzia Canta e Sciuscia” e il gruppo folcloristico della “Famija Sanremasca”.
A bordo della vettura infiorata si trovava la famosa cantante Nilla Pizzi, mentre dietro al veicolo avanzava il pittoresco gruppo folcloristico sardo “Costa Verde”.
Ecco quindi il carro di Sanremo, in rappresentanza dell’Italia, allestito da Ada Moirano e Carlo Bernocchi, che s’intitolava “Festival di Sanremo” e presentava una grande scalinata con sullo sfondo il profilo del Casinò e due palme stilizzate: una grande profusione di strelitzie, garofani e iris a formare grandi ciuffi e un tappeto variopinto. Un volo di colombi ricordava la canzone “Vola Colomba” interpretata da Nilla Pizzi nel festival del 1952.
Era poi il turno del Belgio, con il gruppo folcloristico “Compagnie des Coperes” che precedeva il carro “Bruxelles”, infiorato da Marguerite Leener e Irma Ipser; presentava una vecchia diligenza completa di valigie e cappelliere che sembrava percorrere una strada con alberelli e lampioncini; a bordo dame in crinolina e baldi cavalieri, mentre sulla spider c’era mad.lle Silvie della TV belga.
Seguiva la Danimarca, con il carro dal titolo “Wonderful Copenhagen”, che presentava una riproduzione dell’antico mercato del pesce di Copenhagen, il più vecchio d’Europa, ma anziché pesci c’erano tantissimi fiori di ogni varietà, disposti con abilità da Ingeborg Madsen e Tove Beraing. Lo precedeva la banda “Helsingøer Pige Garde”, formata da bellissime ragazze e sulla spider infiorata sedeva Hanne Sommer della Radio e TV danese.
Veniva quindi la Francia, annunciata dalla vettura fiorita con a bordo la signorina Françoise Robia della Radio-TV francese e dal gruppo folcloristico bretone di Saint Malò; il carro s’intitolava “La Vie en Rose” e mostrava una grande fontana di tulle e garofani sopra un’aiola di Versailles. La decorazione floreale era ad opera di Denise e Lucien Romey.
A seguire la Germania, preceduta dall’auto infiorata con a bordo l’annunciatrice della TV tedesca Helene Lindberg e dal gruppo folcloristico bavarese. Il carro era denominato “Trink, Trink Brüderlein!” (bevete, bevete fratellini!): presentava un binario ad otto e un trenino con una locomotiva dalla caldaia panciuta trapunta di fiori bianchi e azzurri e il fumaiolo impennacchiato da tulle bianco e celeste, mentre dai vagoncini a forma di azzurri boccali di birra traboccanti di spuma dorata facevano capolino bionde fanciulle nel ruolo di graziose cameriere. L’infioratura era stata eseguita dai signori Martha e Herbert Bracht.
Il carro della Gran Bretagna era preceduto da una spider fiorita che aveva a bordo Rosy Shamash della BBC. Il gruppo folcloristico era “Dagenham Girl Pipers” tutto al femminile, costituito da suonatrici di cornamuse scozzesi. Il nome del carro era “Il valzer delle candele” e il soggetto riproduceva il famoso ponte di Waterloo, un’arcata con i lampioni sui parapetti, sul quale avveniva il patetico addio di due fidanzati. Per l’allestimento floreale, ad opera di Anne e Geoffry Lewis, sono stati utilizzati: strelitzie, rose, garofani bianchi, rossi, gialli e violetti, gladioli e ciclamini.
Seguiva poi la Norvegia, con una spider fiorita dove spiccava la biondissima Inger Lise Haug, della Radio-TV norvegese; il gruppo folcloristico erano i pescatori di Oslo, mentre il carro, intitolato “Vieni con me a pescare” presentava una balena stilizzata, fatta di calendula, su di un mare azzurro, che aveva catturato una barchetta con due innamorati. L’addobbo floreale è stato effettuato con arte da Biorn Seim e Claus Vorkel.
Toccava quindi all’Olanda, il cui carro era preceduto dall’autovettura infiorata con a bordo Berthelotte Rochat, annunciatrice della TV olandese e dal gruppo bandistico “De Narrekop” composto anche da splendide ragazze con bellissimi costumi e alti colbacchi tutti bianchi. Il titolo del carro era “Aan Amsterdamsche Grachten” (Un organetto di Amsterdam) e vi era raffigurato il tipico organetto che rallegra gli abitanti di città e paesi olandesi, con una dovizia di gladioli, calendula e ornamenti di tulle azzurro; addobbo a cura di Boot Stoffel e Hanneglenden Robert.
Toccava poi alla Spagna, preannunciata da una spider fiorita sulla quale sorrideva la bionda Anna Maria Solsona della radio e TV spagnola e dal gruppo caratteristico dei danzatori di Pamplona, con costumi tradizionali. Il carro, intitolato “La Violetera”, era ispirato alla venditrice di viole dell’omonima canzone, e ambientato sullo sfondo del cortile della Alhambra, con gli archi moreschi e la grande fontana. L’infioratura era di Francisco Paris e Telesforo Llorente.
Avanzava quindi la Svezia, preceduta dalla vettura infiorata, che ospitava Yvonne Christensen della Radio-TV svedese, oltre che al gruppo folcloristico di Göteborg. Il carro, dal titolo “Goeck Valse” (Valzer del cucù), presentava una grande spirale di garofani, attorno al cucù dell’orologio, che voleva rappresentare l’onda di un giro di valzer; una fuga di gladioli faceva da supporto all’orologio. La decorazione floreale era realizzata da Arne Kjellgren ed Edwin Hanssohn.
Il carro della Svizzera era annunciato dalla spider fiorita sulla quale si trovava Wilma Bontagnali, annunciatrice della Tv svizzera e dal gruppo caratteristico “Appenzeller” con costumi e attrezzi agresti tradizionali. Il soggetto del carro, intitolato “Giorgio del Lago Maggiore”, era costituito da uno chalet in riva al lago e tanti fiori di pesco, mentre una contadinella era in attesa del suo innamorato; l’infioratura, ricca e variopinta, era stata allestita da Konrad Hunwiller e Walter Merz.
L’ultima nazione era l’Ungheria, preannunciata dall’auto infiorata, che aveva a bordo Judit Lenart della Televisione ungherese, e dal gruppo folcloristico di Dombovar dai pittoreschi costumi caratteristici che eseguiva indiavolati numeri di “czarda”, la danza tradizionale ungherese. Il carro, intitolato “Rapsodia nr. 15” di Listz, raffigurava la cassa armonica di un grande violino e il caratteristico ricamo usato per adornare maniche e risvolti dei costumi tradizionali: le volute della decorazione avvolgevano tre anfore che riproducevano con i fiori i motivi della ceramica popolare magiara. Il carro era stato decorato da Erszebel Zsibita e Gyoergyne Horvath.
La sfilata era chiusa dalla banda del 17.mo U.S.A.F.E., uno dei più noti ed applauditi complessi musicali militari.
Per comprendere appieno i motivi del successo della manifestazione occorre ricordare che per infiorare i carri sono occorsi circa 200.000 fiori, in prevalenza garofani, ma anche strelitzie, rose, violette, calendule, fiori di pesco, ecc. e a questi vanno aggiunti i 150.000 mazzetti di fiori vari utilizzati per la “battaglia” fra i carri e gli spettatori; inoltre i gruppi folcloristici hanno offerto un fiabesco e pittoresco panorama delle tradizioni popolari dei dodici paesi partecipanti.
Bisogna dire che una parte del merito è da attribuire anche alla splendida giornata di sole, all’efficienza del sevizio d’ordine e alle riuscitissime manifestazioni collaterali: dalla rassegna folcloristica e musicale del teatro Ariston all’esposizione “Il fiore nella casa”, che ha registrato un generale consenso e una media giornaliera di circa mille visitatori paganti. Un plauso particolare va rivolto al comitato organizzatore, all’assessore al turismo Paride Goya e a tutti i collaboratori dell’ufficio Turismo e Manifestazioni, che si sono adoperati con abnegazione per il successo del corso fiorito.
E’ stata un’edizione di “Europa in Fiore” che ha sicuramente superato tutte quelle precedenti, all’insegna della bellezza dei fiori, della grazia del “cast” femminile e dell’allegria, con un invito alla concordia e alla collaborazione fra tutti i popoli europei.
(Notizie estratte da “L’ECO DELLA RIVIERA” di domenica 19, giovedì 23 e domenica 26 gennaio 1964).
Anno 1965.
L’edizione di “Europa in Fiore” si è svolta Domenica 24 gennaio, con il sottotitolo “La Moda nel Mondo”. Infatti quest’anno la manifestazione ha inteso strizzare l’occhio all’alta moda internazionale, mettendo in mostra un guardaroba degno della regina Sirikit della Thailandia, recentemente proclamata donna più elegante del 1964.
“Europa in Fiore” rappresenta il culmine dei caroselli fioriti che per quasi un secolo hanno contraddistinto, con edizioni più o meno spettacolari, il periodo del Carnevale di Sanremo; una magia che si rinnova ogni anno con un’abbondanza di fiori di ogni specie: rose, garofani, strelitzie, orchidee, margherite, violette, mimosa, ginestra, anemoni, ranuncoli e altre ancora, che vengono impiegate a centinaia di migliaia per addobbare i carri e per confezionare i mazzetti da lanciare nel corso della cosiddetta “battaglia dei fiori”.
Per arricchire il contorno della manifestazione sono stati organizzati altri eventi di sicuro interesse: il concorso europeo “Corbeilles d’Oro Sanremo”, quasi un campionato europeo dei fioristi per allestire la più bella corbeille di rose, di garofani ed il più bel bouquet da sposa, con la partecipazione di quindici Paesi che hanno inviato a Sanremo due rappresentanti ufficiali ciascuno e le opere realizzate, veri e propri capolavori di estro, bellezza e raffinatezza, sono state esposte presso il palazzo comunale del “Bellevue”; è stata anche programmata l’esposizione, da parte dei floricultori che ne hanno fatto richiesta, delle migliori varietà floreali in numerose vetrine del centro cittadino.
In occasione della manifestazione si era tenuto anche il raduno di unità navali militari d’Italia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Nelle serate precedenti la domenica sono stati organizzati due magnifici e applauditi spettacoli al teatro Ariston, nel corso dei quali tutti i gruppi folcloristici si sono esibiti in canti, coreografie e danze tradizionali. Lo spettacolo improvvisato l’anno precedente ha avuto un tale successo che ha suggerito al comitato organizzatore l’idea di farlo ripetere anche quest’anno, raddoppiando le serate, per consentire al pubblico locale e ai forestieri di poterlo ammirare più agevolmente. In tali occasioni è tato presentato anche un “Inno dell’Europa Unita” scritto dal maestro Reddy Bobbio su versi del dottor E. Berio; l’esecuzione è stata a cura della “Corale di Imperia” i cui componenti indossavano costumi da pescatori liguri, con pantaloni blu, alta cintura rossa, camicia colorata e berretto grigio in bilico sul capo.
Come per le precedenti edizioni i progetti ed i bozzetti dei carri fioriti erano dovuti alla fantasia e alla genialità di Rino Ceriolo, sempre più vero artefice della manifestazione.
Una novità di questa edizione è stata la partecipazione straordinaria di Las Vegas, la città dello stato americano del Nevada famosa per ospitare legalmente numerose case da gioco e tale fatto ha destato l’interesse della N.B.C., una delle più importanti reti televisive degli USA, che ha stipulato un accordo con la RAI per ottenere un’ampia sintesi filmata della sfilata da inserire fra i suoi programmi.
La manifestazione non solo ha animato le strade della città, ma è entrata anche nelle case di mezza Europa grazie al collegamento in Eurovisione con molti Paesi, ampliando sempre di più la sua popolarità e il suo fascino.
A proposito delle riprese televisive, è stata modificata la postazione delle telecamere, collocandole all’altezza delle Poste, in modo da avere un campo di ripresa più ampio per le loro carellate che potevano riprendere anche i giardini antistanti l’autostazione e la zona della fontana dello “Zampillo” con il suo meraviglioso gruppo di palme giganti.
Massiccia era anche la presenza di inviati delle maggiori testate giornalistiche italiane ed europee: per la Francia “ Le Monde”, “Le Figarò” e l’edizione francese del “New York Herald Tribune”; per la Germania “Die Welt” e “Fotoreporter”; per la Gran Bretagna “The Guardian” e “South Wales Argus”, oltre ad altri provenienti da Belgio, Danimarca, Olanda, Spagna,Svizzera e Jugoslavia.
Alberghi, pensioni e locande non avevano più un posto disponibile da diversi giorni e numerosi turisti, che non avevano prenotato per tempo, sono stati costretti a trascorrere la notte nell’abitacolo della propria auto.
Il percorso ha interessato via Roma dallo Zampillo alla stazione ferroviaria con ritorno su via N. Bixio. La disposizione delle tribune numerate è stata variata: sotto i giardini della autostazione sono state collocate delle comode poltroncine, su cinque file, che hanno permesso di seguire l’intero corso in maniera quasi perfetta. I prezzi variavano dalle 5.000 lire per questa tribuna privilegiata alle 2.500 lire per le altre tribune di via Roma fino alle 400 lire dei posti sui marciapiedi.
La giornata si è presentata sotto i migliori auspici: limpida, soleggiata, quasi primaverile, forse la prima dopo diverse settimane: le strade straboccavano di persone giunte da ogni regione d’Italia e anche da vari Paesi stranieri. Purtroppo molti ristoranti e negozi non hanno saputo sfruttare l’occasione di un afflusso di pubblico eccezionale e sono rimasti chiusi, offrendo un’ennesima dimostrazione di disinteresse cronico verso le esigenze dei visitatori.
La sfilata è iniziata puntualmente alle ore 14,15 ed è stata aperta, come da tradizione consolidata, dalla banda caratteristica di Sanremo “Canta e Sciuscia”, con gli originali strumenti musicali.
Subito dopo veniva il gruppo delle majorettes di Nizza con i loro abitini cortissimi, che hanno portato una ventata fresca e giovanile, scatenando gli applausi del pubblico.
Ogni carro era preceduto da un’autovettura spider infiorata con un cartello recante il nome del Paese e dal gruppo folcloristico della nazione interessata. A bordo della vettura c’era una indossatrice abbigliata con abiti eleganti prodotti dalle migliori sartorie italiane e straniere.
Per l’Italia c’era il gruppo folcloristico della valle di Gressoney con venticinque persone fra uomini e ragazze, nei caratteristici e pittoreschi costumi valligiani, che danzavano e cantavano brani tradizionali della loro regione.
Il carro dell’Italia, ispirato come da tradizione a Sanremo, mostrava un meraviglioso giardino con una gran quantità di fiori, dai più preziosi a quelli più comuni e cinque cerchi intrecciati attorno ad un nucleo centrale che simboleggiavano l’Europa Unita, come confermato da una grande “E” infiorata che campeggiava sul petalo di un grande fiore stilizzato. Sulla base del carro spiccava il nome di Sanremo. In mezzo ai fiori cinque bellissime ragazze in rappresentanza di altrettanti Paesi.
Per il Belgio ha sfilato il gruppo folcloristico “Le Réveil Ardennais” o “Risveglio delle Ardenne”; un complesso storico con alle spalle una lunga tradizione e le sue danze avevano ancora il sapore di favolosi tempi lontani. Il carro dava una delicata interpretazione dei merletti di Bruges: quattro farfalle bianche, vaporose ed impalpabili davano l’impressione di volare sulle teste degli spettatori.
Toccava quindi alla Danimarca con il complesso ”Tingluti”, il cui nome sembra derivi dal testo di un’antica canzone tradizionale danese, composto tutto da giovanissimi ballerini.
Sul carro era stata realizzata una coppia di guerrieri Vichinghi stilizzati, ispirandosi ad un celebre monumento che si trova in una piazza di Copenaghen. Dalle lunghe trombe dorate uscivano mazzi di fiori di ogni specie e tonalità.
Per la Francia ha sfilato il gruppo folcloristico “Le Cyclamen” proveniente dalle valli della Savoia che conserva intatte le tradizioni, i costumi, i canti e le danze risalenti al lontano passato. Il carro forniva un richiamo alla frivolezza e vanità della moda femminile, proponendo un pavone stilizzato realizzato con fiori di tutte le tonalità, inoltre sul pianale del carro era stata realizzata una grande penna variopinta, dalla quale si elevavano alberelli simili anch’essi a penne di pavone. Sul carro una mannequin con una elegante toilette realizzata da Monique Garnier-Lançome e tre graziose fanciulle.
A seguire la Germania, che presentava il “Principe di Carnevale”, un personaggio che nella città di Düsseldorf assume un ruolo d’importanza quasi pari al sindaco e il gruppo “Düsseldorfer Prinzengardner” con costumi dai colori vivaci, che ha portato un’atmosfera diversa da tutti gli altri gruppi. Il carro presentava un castello infiorato, con le torri merlettate, che degradava dolcemente con una pregevole sensazione dinamica, accentuata dalla posizione trasversale del soggetto. Molto vivaci i colori usati per la composizione, con i tetti fatti di calendule arancioni mentre grandi ciuffi di garofani variopinti assieme ad alcuni rami di pesco fioriti completavano il quadro.
Seguiva quindi la Gran Bretagna, che era rappresentata dal gruppo folcloristico gallese “Cör Aelwyd Caerdydd” di Cardiff, composto da ragazzi che indossavano costumi originali della loro terra ed eseguivano canti nella loro lingua d’origine e coreografie classiche e moderne. Il carro mostrava un pupazzo raffigurante Sherlock Holmes, il famoso investigatore, con tanto di lente d’ingrandimento gigante, che sembrava scrutare i fiori multicolori e le miniature del “Big Ben” e delle torri del ponte di Londra; una bruna bellezza sanremese impersonava il dott. Wattson, il fedele amico di Holmes.
Molto apprezzato il gruppo presentato dalla Jugoslavia: “Tanec della Macedonia”, più precisamente di Skopje, la città diventata tristemente famosa per un recente catastrofico terremoto, che ha portato in tutto il mondo il folclore jugoslavo. Sue specialità, accompagnate dalle tipiche trombe macedoni, sono le danze e gli acrobatici salti, eseguiti con i caratteristici costumi bianchi degli uomini e quelli più ricchi e colorati delle donne. Per contro il carro fiorito non è stato all’altezza degli altri paesi (con un soggetto definito in gergo “generico”): mostrava un semplice fiore stilizzato, ma i garofani e il molto tulle usato non evitavano l’impressione di un carro povero ed insignificante.
E’ stata quindi la volta della Norvegia, che ha mandato il gruppo “Setesdal Youth Group una rappresentanza composta da giovanissimi fra gli undici e i tredici anni con i tradizionali costumi dei pescatori di balene di quelle gelide regioni. Il carro presentava un sole di mezzanotte, realizzato con garofani di un vigoroso rosso acceso, ammorbidito da tulle pure rosso, che campeggiava su di una distesa di vaporoso tulle: metà era azzurra come il mare e metà verde come i prati; tre vele bianche seminascoste da mazzi di strelitzie completavano l’originale scenografia, dove facevano bella mostra alcune bionde ragazze che presentavano modelli della prossima estate.
Veniva poi, per l’Olanda, il gruppo “Tambour en Trompetten Korps Ahoy”, composto da belle ragazze con una corta divisa e un alto colbacco bianchi che marciavano e compivano evoluzioni al suono di un’allegra marcetta. Sul carro due classiche “olandesine” stilizzate e infiorate sembravano spingere due grandi carriole colme di fiori di ogni specie: il pianale del carro, leggermente rialzato, simulava una vera strada con ai lati alberelli di pesco fioriti e altri fiori variopinti. La bella fanciulla sul carro indossava un elegante modello primaverile.
Seguiva quindi la Spagna, che presentava il gruppo folcloristico ”Aire de Andaluçia”, formato da ballerini e bellissime giovani andaluse nei loro caratteristici costumi; accompagnati dal chitarrista Garçia Ramos, uno dei più noti ed apprezzati della Spagna, hanno eseguito canti e danze tradizionali. Il carro spagnolo mostrava un grande tappeto fiorito con una scalinata che raggiungeva un piccolo borgo andaluso stilizzato, con una profusione di fiori multicolori.
Molto attesa la Svezia, con la “Kungl Svea Livgard” cioè la banda delle guardie reali, un complesso militare fra i più noti ed antichi, particolarmente ammirato anche per la ricchezza dei costumi, con i caratteristici colbacchi ricoperti da un casco di candide piume che si muovevano a tempo con i musicisti. Il carro presentava un soggetto innovatore, tutto in garofani bianchi, costituito da una grande slitta stilizzata con due pattini arcuati che si protendevano in avanti, mentre sul retro un disegno geometrico ricordava un cristallo di neve; il tutto posava su di una base arcuata, anch’essa bianca, che raffigurava un pendio innevato. In sintonia con la scenografia le ragazze sul carro indossavano modelli da sci.
La Svizzera ha portato due gruppi folcloristici: “Le Feuillu”, proveniente da Plan-Les-Ouates del cantone di lingua francese, è un noto complesso di danzatori accompagnati da un’orchestrina popolare. Invece il gruppo “Spreggelen” veniva da Ottenbach, nel cantone di lingua tedesca ed era composto da sbandieratori, schioccatori di frusta e da alcune maschere grottesche raffiguranti animali mostruosi. Il motivo dominante del carro era costituito dall’ambiente e dai panorami svizzeri: un gruppo di grandi stelle alpine sullo sfondo, alcune montagne innevate stilizzate e, con un effetto molto scenografico, uno scorcio di campagna ricco di fiori dai colori molto brillanti. La modella sul carro indossava un’elegante toilette in pizzo di San Gallo molto vaporoso.
Completati i dodici carri europei, ha sfilato la rappresentativa americana, esordiente sulla ribalta sanremese, ma con dovizia di mezzi nel classico stile “made in U.S.A.”. In rappresentanza di Las Vegas e del Nevada ecco un classico “Conestoga Wagon”, il caratteristico carro dei pionieri del West, trainato da tre cavalli e fatto tutto con fiori di colore azzurro e giallo che gli conferivano una certa grazia: lo accompagnavano alcuni figuranti in costume da cow boys ed un autentico capo indiano con tanto di copricapo di penne d’aquila.
Chiudeva la serie dei carri il veicolo allestito per conto della Paramount, casa produttrice del film “L’uomo che non sapeva amare”, proiettato in anteprima nazionale al Teatro del Casinò. In una gran profusione di fiori e di tulle rosa e bianco, sullo sfondo di un vasto palcoscenico, emergeva il rifacimento di un letto in stile impero, sul quale era adagiata una bionda bellezza in lamé dorato che sembrava la controfigura di Carroll Baker, interprete del film. Alcuni riflettori a parabola e un rifacimento stilizzato del famoso cancello degli studi della Paramount completavano la scenografia. Accompagnavano il carro quattro auto d’epoca con modelle che indossavano abiti in stile anni trenta.
La sfilata terminava infine con la “17.th U.S.A.F.E. Band” cioè la banda della 17.ma brigata aerea americana di stanza in Germania che riceveva calorosi applausi.
“Europa in Fiore” 1965 andava perciò in archivio ma rimaneva l’eco degli applausi e dei consensi unanimi espressi dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
Lo spettacolo visto in diretta dagli spettatori è stato meraviglioso, degno di un evento di levatura che ormai si può definire mondiale, ma spostando il punto di vista davanti ai teleschermi, sembra che le cose non siano andate proprio benissimo.
La nuova postazione delle telecamere non è stata sfruttata nel modo migliore: sono mancate le inquadrature all’ambiente circostante, abusando invece di “campi lunghissimi”, dove si vedeva poco e male, o di primissimi piani centrati più sulle gambe delle majorettes che sui movimenti coreografici e sui fiori dei carri, ma, a quanto sembra, ad aver difettato non è stata solo la regia delle riprese, perché anche l’audio dei gruppi e delle bande lasciava un po’ troppo a desiderare essendo risultato troppo flebile.
Auguriamoci che gli appunti rivolti a certi particolari possano servire di monito per evitare analoghi errori nelle prossime edizioni.
(Notizie estratte da “L’ECO DELLA RIVIERA” di domenica 06.12.1964 – giovedì 14.01– domenica 17.01 - giovedì 21.01 - giovedì 28.1.1965)
Anno 1966.
“Europa in Fiore” non è soltanto una sfilata di carri fioriti, ma è favola, manifestazione pubblicitaria, rassegna di eleganza e di bellezza femminile, esposizione floreale nonché favoloso spettacolo televisivo e infine ottima occasione per migliaia di turisti di passare qualche giorno nel tiepido clima sanremese lontani dai rigori invernali dei loro paesi.
Giunta quest’anno alla sua sesta edizione, si è svolta domenica 23 gennaio, sotto uno splendido sole anche se le nere nuvole e la leggera pioggia del giorno precedente avevano tenuto gli organizzatori con il fiato sospeso fino all’ultimo momento. Per garantire comunque le riprese televisive si era anche pensato di allestire in tutta fretta una specie di tettoia sotto la quale far sfilare i carri, ma non è stato necessario.
L’autore dei bozzetti e dei relativi progetti realizzativi è stato l’ormai arci noto geom. Rino Ceriolo, coadiuvato dall’arch. Jean Butin e dal geom. Piero Salvago ed anche questa volta i soggetti hanno brillato per l’originalità e la creatività.
Per realizzare la decorazione floreale dei carri e per il lancio dei mazzetti fioriti sono stati impiegati ben 90.000 garofani, 25.000 calendule, 2.000 strelitzie oltre a diverse migliaia fra anemoni, fiori di pesco, gladioli, violette e altri fiori.
Nutrita la presenza di inviati della stampa e della televisione provenienti dall’Italia e dall’estero per documentare e raccontare la magia dello spettacolo offerto durante la sfilata.
Oltre al corso fiorito sono stati organizzati altri eventi collaterali.
Ben due serate, entrambe da tutto esaurito, hanno permesso di ammirare al teatro Ariston l’esibizione dei gruppi folcloristici giunti dai vari paesi che hanno aderito alla manifestazione ed hanno riscosso un grandissimo successo.
E’ stato organizzato il concorso “ Vetrine Fiorite” che ha visto i migliori negozi di via Matteotti adornare le proprie vetrine con eleganti composizioni floreali.
Si è tenuto anche un raduno di navi militari d’Italia, Stati Uniti e Francia che ha inviato la portaerei “Arromanches”.
Il comitato organizzatore era composto da : Andrea Lolli, assessore al Turismo, presidente; Comm. Corrado Zanazzo, Presid. E.P.T.; Prof. Fernando Copello cons. deleg. AAST; Avv. Luigi Bertolini presid. A.T.A.; Avv. Giulio Allione; Armando Anselmi; Dott. Pietro Armela; Prof. Giovanni Asquasciati; Avv. Alfonso Carella; Ing. G. Carlo Del Gratta; Gino De Mori; Cesare Filippi; Ing. Emilio Maiga; Avv. Roberto Moroni; Geom. Claudio Nicolini; Severino Soracco; Rinaldo Boscetto, add. Stampa; Rag. Ettore Oddo, capo ufficio Turismo comunale; Geom. Piero Salvago, dirett. del cantiere. Gli abiti e i costumi sono stati forniti dagli ateliers Ricci-Grioni e Joly Rose di Sanremo.
La manifestazione è iniziata puntualmente alle ore 14,30, ripresa dalle telecamere della RAI, collegata in Eurovisione con altri otto Paesi.
La prima a sfilare è stata la Banda degli equipaggi della Marina Militare francese; venivano poi i gruppi dei “Canterini Peloritani” di Messina e dei “Canterini Nicastresi”, provenienti da Nicastro, con i costumi tradizionali delle loro regioni.
La sfilata è proseguita con sette autovetture Fiat 850 spider che recavano le lettere che formano il nome di Sanremo: a bordo di ciascuna tanti fiori ed un bella ragazza.
Quindi, per l’Italia, il carro di Sanremo, che riassumeva, simbolicamente, il tema della floricoltura, con un grande disco solare formato di 3.000 garofani gialli e un volo di rondini stilizzate, intrecciate ai raggi del sole, che sembravano preannunciare la primavera; 500 rose componevano il nome di Sanremo e altre 1.500 lo circondavano strelitzie, gerbere, e molte altre specie della nostra produzione floricola. Una bella fanciulla seduta al centro del sole indossava un elegante abito da sera di lamé dorato della sartoria Ricci-Grioni, mentre altre due ragazze completavano la scena. Il carro era stato infiorato da Ada Moriano e Piero Bernocchi.
Annunciava la Danimarca il gruppo “Pige Garde”, di Helsingør, ospite tradizionale della manifestazione, interamente formato da belle fanciulle che si esibivano come majorettes e musicanti, riscuotendo applausi ed apprezzamenti lusinghieri. Il carro presentava una distesa di 10.000 garofani e tulle bianchi, che ricordava le lande nordiche, sulla quale si ergevano un orso polare con il suo cucciolo, anch’essi creati con garofani bianchi: sulla parte anteriore del carro un grosso ciuffo di fiori assortiti e due splendide fanciulle con abiti da sera vaporosi e molto eleganti. La decorazione floreale era a cura di Carlo Bernocchi.
Seguiva la Svizzera, con il gruppo del Cantone di Uri nella Svizzera centrale, con sbandieratori e danzatori che si esibivano in esercizi precisi e sempre a tempo. Il carro, infiorato da Giuseppe Ghu, presentava una grande bambola in costume regionale i cui nastri diventavano il profilo di due cuori infiorati e ghirlande di fiori intrecciate. Sono stati usati circa 10.000 garofani e diversi altri fiori.
Veniva quindi, per l’Olanda, il “Zuid Nederlands Folklorebaliet” di Berger op Zoom, un gruppo che abbinava majorettes con dei gonnellini molto corti e folclore con le principali attività della campagna olandese e i classici zoccoli di legno. Il carro, addobbato da Lindita Biggio e Piero Bernocchi, mostrava il castello di Keukenhof che domina l’omonimo giardino con una profusione di ben 15.000 tulipani di tonalità rosa scuro e rosso.
La Gran Bretagna era rappresentata dal gruppo “Jersey Green Room Club”, specializzato nella realizzazione mimata di favole famose: per l’occasione era stata scelta quella di Aladino. Il carro, maestoso ed originale, realizzato da Piero Bernocchi con circa 10.000 calendule, 500 strelitzie oltre a garofani, gladioli e altri fiori ha riscosso unanime consenso: si ispirava al parco del castello di Earihall e presentava figure degli scacchi asimmetriche, con pedine infiorate e pedine viventi in costumi bianchi e neri.
Seguiva la Germania, preannunciata da due gruppi folkloristici: “Schwertletanzer” di Costanza, che eseguivano danze coreografiche con le spade e “Fanfarenzug Niederburg” di Ueberlingen dai brillanti costumi che si accompagnavano con le note di una squillante fanfara. Il carro, allestito da G. B. Lentisco, era ispirato ad un’antica leggenda tedesca e presentava un grande cigno, decorato con 10.000 garofani bianchi, tulle e paillettes che creavano un piacevole gioco di riflessi, che sosteneva fra le ali una barca infiorata e occupata da belle ragazze vestite da pescatori.
Hanno quindi sfilato, rallegrando gli spettatori che le hanno accolte con entusiastici applausi, le Majorettes di Nizza, con le splendide uniformi azzurre che hanno offerto un gradito intermezzo fra i vari gruppi e carri.
Era quindi il turno dell’Austria, con il gruppo “Burgenland” di Morbisch am Neusiedler See, ai confini con l’Ungheria. Il carro mostrava una copia stilizzata in miniatura della famosa ruota panoramica del Prater di Vienna, sulle rive del Danubio, ma i carrelli erano sostituiti da cestelli pieni di fiori. La ruota si muoveva grazie ad un meccanismo manuale azionato da una volenterosa e robusta fanciulla. Calendule, garofani bianchi e rosa, fiori di pesco ed altri fiori fornivano un piacevole ed armonioso quadretto allestito da Maria Bonfante.
Il gruppo della Francia era “La Belle Arlesienne” ed era composto da donne con pettinature ed abiti di stile neo-classico, simili a quelli dell’antica Grecia. Sul carro uno scorcio dei giardini di Versailles: una grande fontana con zampilli formati da 6.000 garofani bianchi e nastri argentati, calendule arancioni, circa 4.000 garofani gialli, 500 strelitzie e fiori vari completavano l’allestimento curato da Mario Guglielmi di Ospedaletti.
La Spagna era rappresentata dal gruppo “Coros y Danzas” di Sitges, annunciato da scoppi di petardi e da sbuffi di fumo, che ha portato l’atmosfera “caliente” della Catalogna. Sul carro un grande ventaglio stilizzato sorretto da archi di stile moresco. Per infiorarlo, a cura di Vanni Pesante, sono occorsi 12.000 garofani bianchi, rosa e gialli, 10.000 calendule, 500 strelitzie, un cumulo di rose e altri fiori vari.
Per la Svezia era presente il gruppo “Reginette di Santa Lucia” composto da venti giovani ragazze, scelte in base al voto dei lettori dei principali quotidiani svedesi, che indossavano una lunga veste bianca e una coroncina ornata da candele accese sul capo. Il soggetto del carro era costituito da un’auto d’epoca, stilizzata, e un grande sole, a significare il viaggio dalle fredde terre nordiche al sole di Sanremo. Per l’addobbo, eseguito da Cino Barla, sono stati usati 12.000 garofani gialli e bianchi, rose, strelitzie, gladioli, ranuncoli, anemoni e ciclamini.
Dalla Grecia e in particolare dall’isola di Creta proveniva il gruppo “Vrakoforon” che si è esibito in un vorticoso “sirtaki” la danza tradizionale resa famosa dal film “Zorba il Greco”. Il carro presentava un riferimento al Partenone di Atene con colonne bianche ed arancione, realizzate da Domenico Ziviani con garofani, calle, gladioli, iris, giacinti, ranuncoli ed anemoni.
L’ultimo Paese a sfilare è stato il Belgio con il gruppo “Les Chinels” di Fosse-la-Ville, dai costumi fantasiosi con gobbe portafortuna. Sul carro un riferimento ai merletti di Bruges, con grandi uccellini e fiori trapuntati di fiori multicolori, oltre ad un mosaico di iris, strelitzie, calle e giacinti.
A chiudere la manifestazione sono state la nota banda caratteristica di Sanremo “Canta e Sciuscia” e la “17th U.S.A.F.E. Band in Germany”, cioè la banda della 17.ma brigata dell’aviazione americana di stanza in Germania.
Si concludeva così una giornata meravigliosa che aveva offerto un grande affresco floreale dove protagonista assoluta è stata la primavera di Sanremo, cioè, in altri termini la nostra floricoltura: averne riproposta l’abbondanza e la qualità davanti a migliaia di spettatori dal vivo e a milioni di telespettatori è un innegabile merito di questa “Europa in Fiore 1966”.
Prima di esaurire il commento, dopo aver decantato i pregi del corso fiorito, è però doveroso fare alcune riflessioni, individuando e segnalando anche alcune manchevolezze che dovrebbero trovare soluzione da parte degli organizzatori delle edizioni future.
Il costo della manifestazione, anche se non è ancora dato conoscere le cifre definitive, supererà abbondantemente i 50 milioni di lire, che onestamente sembrano troppi se riferiti ad unico avvenimento ed è probabile che un buon 25% della spesa di quest’anno sia dovuto alla fretta e ad una certa improvvisazione causata dai tempi molto ristretti.
E’ stata notata la mancanza di una opportuna indicazione del nominativo dei vari Paesi, rendendo talvolta difficile identificare carri e gruppi appartenenti a nazioni simili per lingua e costumi.
La ripresa televisiva non è stata all’altezza delle aspettative, non tanto per carenza di mezzi tecnici, ma soprattutto per quanto riguarda il commento e la regia. Pur tenendo conto che per offrire in TV un corso fiorito che dia il meglio di sé ci vorrebbe il colore, bisogna riconoscere che i telespettatori hanno visto in maniera incompleta e molto superficiale il corso, i carri e l’ambiente circostante, ma hanno visto degli scorci, delle inquadrature infelici e dei primi piani non sempre appropriati. Probabilmente hanno influito negativamente anche il posizionamento non corretto delle telecamere, un’eccesiva distanza fra i gruppi e i carri e la lentezza della sfilata.
Il corso fiorito, essendo essenzialmente spettacolo, necessita di una regia tempestiva ed energica negli interventi e nelle disposizioni che vanno eseguite senza discussioni; in questa edizione sembrava invece che ci si preoccupasse più della disciplina e dell’ordine che non dell’immagine e dello spettacolo.
I carri fioriti sono apparsi sovradimensionati, con sviluppo in altezza, ma la loro bellezza si apprezzava meglio guardandoli dall’alto delle tribune che non dal livello dei marciapiedi e la maggioranza degli spettatori non ne ha potuto ammirare appieno lo splendore.
Sarebbe opportuno decidere se la manifestazione si deve mantenere fedele alla tradizione sanremese o se deve diventare una sfilata di carri infiorati pensata per le riprese televisive, ma non si può perdere di vista la caratteristica principale dell’evento: corso fiorito di Sanremo, facendosi prendere la mano trasformandolo in uno spettacolo folcloristico a beneficio della TV. Folclore e televisione debbono rimanere al servizio dei fiori, non diventare loro i protagonisti: un corso folcloristico infiorato si potrebbe organizzare in qualsiasi località, ma qui, dove la floricoltura costituisce un importantissimo fattore dell’economia, il ruolo principale spetta di diritto ai fiori.
E’ forse consigliabile che le edizioni future vedano un corso fiorito più tipicamente sanremese, con una partecipazione internazionale mirata, tenendo d’occhio i costi che non dovrebbero superare certi limiti: l’epoca dei carri infiorati mastodontici si avvia al tramonto e la loro efficacia in termini di propaganda è vicina al declino.
L’architettura dei carri, di gusto più o meno accettabile, non deve prevalere sulla componente floreale, cosi come il folclore deve rivestire il semplice ruolo di accompagnamento; il corso fiorito di Sanremo non può diventare un prodotto prevalentemente tecnico, ma deve tornare ad essere un evento artistico che possa esaltare i meravigliosi fiori della nostra terra.
(Notizie estratte da “L’ ECO DELLA RIVIERA” di domenica 23.01 - giovedì 27.01.1966)